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Mark Twain: Vita sul Mississippi
È fuori catalogo? Lo troverai in biblioteca!
Fare un tuffo nella biografia giovanile di Twain significa anche immergersi nella «giovinezza» degli Stati Uniti d’America. Ed è guardando il fiume, fuori e dentro il battello – poderi in rovina, baracche di legno, piantagioni di zucchero, “campeggi acquatici”, e trafficanti, giocatori d’azzardo, cercatori di fortuna – che il lettore ha la possibilità di conoscere l’America non solo prima della guerra civile, ma anche dopo, periodo al quale è dedicata la seconda parte del libro, quando l’illuminazione e le ferrovie avevano fortemente mutato la vita degli abitanti del fiume.
Vita sul Mississippi, inoltre, può essere considerato un modello (non sappiamo se il capostipite) di quella narrativa dei fiumi (due esempi tra i tanti Danubio di Claudio Magris e Tevere controcorrente di Marzio G. Mian), che vede nel fiume il luogo della stratificazione storica, della contaminazione e dello scambio culturale.
Del resto: «Le scorciatoie scompigliano confini e giurisdizioni. Esempio: un uomo risiede oggi nello Stato del Mississippi. In nottata viene la scorciatoia, e domani quell’uomo, con la sua proprietà, si trova sull’altra riva del fiume, entro i confini e sotto le leggi dello Stato della Louisiana! Questa cosa se fosse accaduta in passato lungo il corso superiore del Mississippi avrebbe potuto trasferire uno schiavo dal Missouri all’Illinois e far di lui un uomo libero».
Mark Twain, Vita sul Mississippi, Opere Nuove, 1962: link
Claudio Magris, Danubio, Garzanti, 2015: link
Marzio G. Mian, Tevere controcorrente, Neri Pozza, 2019: link
Sito di The River Journal Project, progetto giornalistico multimediale che riporta temi di attualità esplorando i più grandi fiumi del mondo (di cui fa parte Marzio G. Mian): www.riverjournal.it
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