domenica
4
settembre
Mamma Roma e i suoi quartieri 2016
Vincitori del concorso di cortometraggi
Premiati come migliori cortometraggi, ex equo: Via Balilla e Montesacro. Lazio FilmCommission ha dato una targa/ menzione a Bambini della moschea e l'Isola del cinema a Parabole di borgata.
I finalisti:
Stefano Alpini, Rita Rocca, Paolo Serbandini: I bambini della moschea, Centocelle
Miro Cruciani: Le Jordan nuove, Lido di Ostia
Marco Polimeni: Via Balilla, Via Balilla
Daniele Cambria: Parabole di borgata, Prenestino Labicano
Federico Melis: Io ti aspetto qui, Portuense
Lorenzo Maugeri: Benvenuti a Roma Sud, Laurentino
Christian Filippi: Il Quadraro, Quadraro
Lorenzo Spinelli: 7 e Ottanta, Magliana
Maria Mascheretti - Liceo Primavalle: Primavalle... in movimento, Primavalle
Cinzia Paolino: L'ex borghetto Prenestino, Villa Gordiani
Daniele Tartacca: Montesacro, Montesacro
Marcello Trezza: Pineta Sacchetti, Pineta Sacchetti
"Prodotto da "L'isola del cinema " e promosso con le Biblioteche di Roma e la collaborazione della Roma e Lazio film commission,la sezione cinema della CNA e Univideo,“Mamma Roma e i suoi quartieri” ha come obiettivo quello di offrire un affresco della città e una sorta di osservatorio della sua contemporaneità multiculturale. Le opere dovranno quindi raccontare un quartiere interpretando, rappresentando e mettendo in luce realtà e narrazioni legate al vissuto quotidiano . Scenari urbani e visioni di sintesi di chi li mette a fuoco per restituirli all’attenzione del grande pubblico.
Quartieri che sono stati e continuano ad essere luoghi di narrazione e crocevia di realtà culturali distinte, fonti inesauribili di ispirazione per alcuni tra i più rilevanti registi del panorama cinematografico internazionale. Tra i tanti Pier Paolo Pasolini raccontò in Accattone (1961), Mamma Roma (1962), La ricotta (1963) l’autenticità di una capitale che era ed è periferia; Federico Fellini seppe con rara maestria tracciare i contorni illustri e quelli decadenti della città ne La dolce vita (1960) o Roma (1972); ancora Mario Monicelli che nella Roma popolare decise di ambientare la storia di un furto di gruppo narrata ne I soliti ignoti (1958) o, in Un borghese piccolo piccolo (1976), quelle vicissitudini di una società in trasformazione attraverso i suoi abitanti. Il concorso, aperto alla gente di Roma, con una particolare attenzione ai giovani che vogliono avvicinarsi al cinema ma anche a professionisti del cinema ma fuori concorso è un’opportunità per contribuire alla lettura della realtà del proprio quartiere: filmare significa occuparsi e sentirsi parte attiva della città".