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L'isola del tesoro
Visioni. L'altra faccia dei classici.
Disegni di Hugo Pratt
Testi di Mino Milani
Rizzoli Lizard 2010
Pubblicato per la prima volta nel 1962 sulle pagine del Corriere dei Piccoli, questo adattamento di un'icona del romanzo di avventura ottocentesco rappresenta uno dei momenti salienti della produzione di Hugo Pratt. Si tratta di un’opera preziosa, nata quando Corto Maltese era poco più che un’idea nella mente dell’autore, che senza dubbio riveste un’importanza fondamentale nello sviluppo delle atmosfere esotiche e di quella inesauribile corsa verso l’avventura che hanno impregnato a fondo le storie dell’eroe prattiano per eccellenza.
Il rapporto di profondo affetto che l’illustratore ha con il romanzo di Robert Luis Stevenson emerge con chiarezza fin da subito in questo adattamento schietto, fortemente caratterizzato dalla volontà di raccontare con immediatezza e coinvolgimento.
D’altronde per Pratt l’esotismo rappresentava una sorta di rifugio dalla cultura alimentata dall’ideologia politica in cui era cresciuto, e la tensione costante all’avventura pare a tratti una necessità esistenziale, più che una scelta narrativa.
Il formato orizzontale permette all’autore di dare alla parte grafica tutto lo spazio narrativo necessario, ed al lettore di godere a pieno dei dettagli di cui le vignette sono ricchissime.
L’abbondanza di tratti nella resa dei volti rugosi, nelle pieghe degli abiti, la caratterizzazione dei paesaggi esotici ed un uso sapiente e non invasivo del colore, fanno da contraltare allo spazio bianco sul quale è impostata un’organizzazione regolare, pulita ed ariosa della tavola.
Anche i dialoghi sono funzionali alla dimensione fortemente narrativa che caratterizza ogni vignetta, con una netta predilezione per i primi piani e le inquadrature al centro della scena, dalle quali traspare il chiaro intento dell’autore di coinvolgere il più possibile il lettore nel cuore dell’avventura.
Nel volume edito da Rizzoli Lizard nel 2010 è presente anche Il ragazzo rapito, l’altro romanzo di Stevenson trasposto in fumetto da Pratt e Milani, pubblicato cinque anni dopo l’isola del tesoro.
Qui l’autore sceglie la gouache per colorare le scene, ed il colpo d’occhio è forse ancora più intenso, ma concezione alla base delle opere è la medesima, così come è la stessa la sensazione di essere immediatamente trasportati altrove quando si comincia a sfogliarne le pagine.