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giovedì

30

giugno

Lessico famigliare di Natalia Ginzburg

Lessico famigliare di Natalia Ginzburg

30 giugno 2016 ore 17:00

Conversazioni

"Lessico famigliare", Natalia Ginzburg, 2010 Einaudi
La chiave di questo straordinario romanzo è delineata già nel titolo. Famigliare, perché racconta la storia di una famiglia ebraica e antifascista, i Levi, a Torino tra gli anni Trenta e i Cinquanta del Novecento. E Lessico perché le strade della memoria passano attraverso il ricordo di frasi, modi di dire, espressioni gergali. Scrive la Ginzburg: "Noi siamo cinque fratelli. Abitiamo in città diverse, alcuni di noi stanno all'estero: e non ci scriviamo spesso. Quando c'incontriamo, possiamo essere, l'uno con l'altro, indifferenti, o distratti. Ma basta, fra noi, una parola. Basta una parola, una frase, una di quelle frasi antiche, sentite e ripetute infinite volte, nel tempo della nostra infanzia. Ci basta dire 'Non siamo venuti a Bergamo per fare campagna' o 'De cosa spussa l'acido cloridrico', per ritrovare a un tratto i nostri antichi rapporti, e la nostra infanzia e giovinezza, legata indissolubilmente a quelle frasi, a quelle parole". In appendice la Cronistoria di "Lessico famigliare" a cura di Domenico Scarpa e uno scritto di Cesare Garboli. Introduzione di Cesare Sagre.
Biografia
Natalia Ginzburg Scrittrice italiana ( Palermo 1916 - Roma 1991); sposò in prime nozze L. Ginzburg, in seconde G. Baldini. Formatasi nell'ambiente degli intellettuali antifascisti torinesi, esordì nel 1942 con un racconto lungo, La strada che va in città, uscito, per ragioni razziali, con lo pseudonimo di AlessandraTornimparte; pubblicò poi altri racconti lunghi ( È stato così, 1947; Valentino, seguito da Sagittario, 1957; Le voci della sera, 1961; poi raccolti, con il precedente, in Cinque romanzi brevi, 1964; Famiglia, 1977), alcuni romanzi ( Tutti i nostri ieri, 1952; Caro Michele, 1973; La città e la casa, 1984), due volumi fra il saggio e il racconto autobiografico ( Le piccole virtù, 1962; Lessico famigliare, 1963) e uno che si colloca invece tra il saggio e il romanzo ( La famiglia Manzoni, 1983). La sua narrativa, che per qualche aspetto risente di quella di C. Pavese, mira a rendere con distacco oggettivo una realtà quotidiana, quasi di cronaca, colta nel suo fluire; ed è venuta approfondendo in senso psicologico il proprio campo d'osservazione etico-sociale, che ha al centro una o più figure di donne "sacrificate", ma accettanti animosamente il loro destino. La G. scrisse anche per il teatro ( Ti ho sposato per allegria, L'inserzione, La segretaria, Paese di mare, ecc., riunite nei voll. Ti ho sposato per allegria e altre commedie, 1966, e Paese di mare, 1973) e pubblicò raccolte di articoli e saggi ( Mai devi domandarmi, 1970; Vita immaginaria, 1974). Dopo le Opere ( 2voll., 1986- 87), sono apparsi la commedia L'intervista ( 1989) e il breve saggio Serena Cruz e la vera giustizia ( 1990). Dal 1983 fu deputata della Sinistra indipendente. Nel 2016, nella ricorrenza del centenario della nascita, è stata edita a cura di D. Scarpa la raccolta di testi per lo più inediti Un'assenza. Racconti, memorie, cronache 1933-1988.
Info:  06 45460521  e-mail  pasolini@bibliotechediroma.it