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Le Cronache Di Sangshuping

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maggio

Le Cronache Di Sangshuping

22 - 23 maggio 2018

Teatro Palladium Piazza Bartolomeo Romano 8

Le cronache di Sangshuping, rappresentata per la prima volta nel 1988 a Pechino dalla Compagnia dell’Accademia d’Arte Drammatica con la geniale regia di Xu Xiaozhong, ha vinto vari premi. Oltre dunque ad ottenere un grande successo di critica e di pubblico, la tragedia ha anche suscitato nei circoli teatrali cinesi un intenso dibattito per l’innovativo eclettismo stilistico della messa in scena che univa certi ingredienti dell’opera tradizionale ad effetti “stranianti” mutuati dal teatro epico brechtiano, il folclore locale all’uso di un teatro greco.
Tipico esempio del “teatro di temi sociali”, apparso in Cina all’inizio degli anni ’80, l’opera riflette sull’evoluzione storica e culturale della civiltà cinese, lanciando una rilettura sovversiva della Rivoluzione Culturale e dell’idilliaca immagine della campagna cinese.
La tragedia narra le vicende del remoto villaggio contadino di Sangshuping, situato tra gli altipiani di terra gialla del nord-ovest, un fossile vivente, rimasto inalterato nel tempo nonostante le circostanze storiche, un microcosmo in cui il fanatismo ideologico si intreccia coi residui di un passato feudale e primitivo e una realtà quotidiana fatta di miseria, ignoranza, brutalità e repressione. Sangshuping, come Madre Courage, dalla storia non impara niente. O, forse, come canta il coro, coscienza collettiva del villaggio, é la storia stessa che non ha cambiato niente.
Le cronache di Sangshuping é soprattutto una storia al femminile in negativo, senza speranza, nera e profonda come quel pozzo in cui si gettano, quasi per tradizione, le donne suicide, cancellando così la memoria delle loro sofferenze dalla mente della nazione.
La  messa in scena di quest’anno, col lungo campo di grano, porterà il pubblico al centro delle tragiche vicende della comune popolare di Sangshuping.
Con l’usuale alternanza delle due lingue, cinese ed italiano, caratteristica del  laboratorio, è stato scelto di lasciare inalterato il testo teatrale con tutti i suoi riferimenti storici, i luoghi, la rigida gerarchia sociale e politica, mentre nelle immaginisi è  puntato all’essenza delle storie narrate: i personaggi, con continui movimenti rapidi e netti che tagliano lo spazio, disegnano le loro tracce nel campo, come in una grande tela gialla, e tuttavia le loro vite non lasciano che futili tracce, “piccole storie” nella “grande storia”. 
 
Il Laboratorio di teatro cinese è stato attivato quest’anno all’Università degli studi di Roma Tre coinvolgendo studenti italiani dei corsi di cinese e studenti cinesi dei corsi d’italiano. Sperimentazione di glottodidattica, il progetto si propone di realizzare un insieme di obiettivi: insegnare la lingua cinese in modo da rendere partecipe lo studente in prima persona, da protagonista (il testo letterario non è più solo tradotto e studiato ma messo in scena); divulgare la cultura cinese in una città come quella di Roma di antica tradizione orientalistica e contribuire alla difficile integrazione delle comunità cinesi sul territorio, offrendo loro un’opportunità di dialogo con l’ente che si occupa della formazione di personale specializzato nel settore orientalistico.
 
ridotto Bibliocard € 10