martedì
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dicembre
Invito all'autore: Chiara Palazzolo
29 dicembre 2020
Tra le righe... vita e opere
Alcuni la chiamavano la Stephenie Meyer italiana, senza sapere che il suo Non mi uccidere era uscito nel marzo 2005, esattamente sette mesi prima di Twilight, ma soprattutto senza aver letto la trilogia di Mirta-Luna, intrisa di carne, di buio e di sangue, lontana mille e miglia dai vampiri luccicanti dell'autrice americana.
«Ho chiuso gli occhi e lui ha detto: ritorneremo», ed è questo che capita a Mirta, una diciannovenne innamorata di un tossicodipendente e morta per overdose che all'improvviso esce dalla tomba e va alla ricerca del suo ragazzo, perché «la volontà è più forte della morte. L'amore è volontà». Ma quella che appare una fiaba romantica si trasforma nel suo opposto, a partire dal momento in cui la ragazza vedrà i genitori piangere la sua morte, ma la fame le impedirà di avvicinarli. «Cosa credi di fare? Cosa credi di essere? Un mostro in agguato nel buio! Una schifosa cosa morta che sbava dietro i vetri e non vede l'ora di...»
«Ci sono troppi demoni, nei libri» dice l'alter ego del filosofo Wittgenstein in Non mi uccidere, e «bisogna essere corazzati per affrontarli. Corazzati dalla Vita vissuta. Solo allora, si può iniziare a leggere. Quando si è pronti a combattere con i demoni.»
E questo è un po' il senso della scrittura di Chiara Palazzolo, nata il 31 agosto del 1961, siciliana ma romana d'adozione, laureata in scienze politiche e giornalista, che sceglie di dedicare la vita a raccontare il lato oscuro dell'individuo e le miserie della società borghese attraverso storie toccanti e mai banali, stilisticamente complesse e innovative, tanto che la si potrebbe definire la “Virginia Woolf” del gotico italiano.
Lo struggente I bambini sono tornati le frutta nel 2003 una candidatura al Premio Strega, mentre Il bosco di Aus, senza dubbio il romanzo italiano più spaventoso di sempre, racconta attraverso la metafora della stregoneria l'angosciante lotta contro la malattia che il 6 agosto del 2012 stroncherà l'autrice. Ma, come osserva Mirta, «è un piacere tornare a correre in macchina sull'autostrada. Sonnecchiando su un sedile soffice. Con una sigaretta accesa tra le labbra. E qualcuno con cui chiacchierare. In questo mondo selvaggio, non è poco», ed è quello che capita, a Chiara e a noi, ogni volta che apriamo uno dei suoi meravigliosi romanzi.
N.B. I romanzi di Chiara Palazzolo sono ora “introvabili” perché non più ristampati, ma li potrete ovviamente leggere tramite Biblioteche di Roma.
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