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Incollati alla poltrona

25 novembre - 1 dicembre 2020

Rubrica di approfondimento

Cari lettori,
in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne vi suggeriamo un libro che racconta una storia di violenza molto lontana nel tempo. Si tratta di:

Artemisia di Anna Banti.

In questo prezioso romanzo la Banti ci racconta la storia di Artemisia Gentileschi, figlia di Orazio, stuprata ancora giovane da Agostino Tasso, «cavaliere e gran pittore», vedovo, brutto, «tozzo e giallo», poi «prosciolto e dimesso per gli intrighi di Cosimo furiere e i venali uffici di Giambattista Stiattesi», Artemisia non riuscirà mai a dimenticare: «La nostra povera libertà si lega all’umile libertà di una vergine che nel milleseicentoundici non ha se non quella del proprio corpo integro e non può capacitarsi in eterno di averla perduta».

Scottata mille volte al bruciore dell'offesa, mille volte Artemisia si fa indietro e prende fiato per lanciarsi di nuovo nel fuoco. Artemisia è una delle prime donne che sostennero con le parole e con le opere il diritto al lavoro congeniale e a una parità di spirito tra i due sessi. «Oltraggiata appena giovinetta, nell'onore e nell'amore. Vittima svillaneggiata di un pubblico processo di stupro. Che tenne scuola di pittura a Napoli. Che s'azzardò, verso il 1638, nella eretica Inghilterra. Una delle prime donne che sostennero colle parole e colle opere il diritto al lavoro congeniale e a una parità di spirito tra i due sessi».

Leggi l'articolo di Laura Guarino "Anna Banti" sull'Enciclopedia delle donne

Leggi l'articolo di Grazia Livi "Anna Banti"

Arrivederci a mercoledì prossimo!

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