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In viaggio nei gironi danteschi

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In viaggio nei gironi danteschi

7 maggio - 1 ottobre 2021

Quinto Cerchio: Iracondi e Accidiosi

In occasione del settimo centenario della morte di Dante la biblioteca rende omaggio al grande poeta proponendo un viaggio nei gironi dell’Inferno attraverso i libri. Un romanzo o un saggio per ogni girone: argomento principale il peccato! Nove gironi in tutto, tra lussuriosi, golosi, avari e prodighi, iracondi e accidiosi, eretici, violenti, fraudolenti e traditori.
 
Quinto cerchio: 𝐈𝐑𝐀𝐂𝐎𝐍𝐃𝐈 𝐄 𝐀𝐂𝐂𝐈𝐃𝐈𝐎𝐒𝐈
 
Dante e Virgilio giungono nel quinto girone infernale, sulle sponde del fiume Stige, nelle cui torbide acque scontano la loro pena iracondi e accidiosi. Custode e traghettatore delle anime dannate è l'iroso demone Flegias. Gli iracondi, che in vita si sono fatti travolgere dall'ira, percuotendo e dilaniando il prossimo, ora sono immersi nelle acque paludose del fiume infernale, nudi e infangati, e si percuotono e si mordono ferocemente l’un l’altro. Gli accidiosi, invece, giacciono sepolti nell’acqua torbida, emettendo continui sospiri. Sono privati per sempre della parola e della vista del mondo, quel mondo che in vita non hanno saputo apprezzare, perché, incapaci di sfogare la loro rabbia, hanno covato interiormente rancori e senso di rivalsa. L’ira acceca la mente, fomenta l’odio e scatena la rabbia esplosiva, è un dolore profondo che spinge ad agire oltre la ragione. Ed è l'ira a guidare la mano violenta, spietata e crudele dell'assassino nell'ultimo romanzo di Maurizio De Giovanni, "Fiori” per i Bastardi di Pizzofalcone.
 
𝑭𝒊𝒐𝒓𝒊: 𝒑𝒆𝒓 𝒊 𝑩𝒂𝒔𝒕𝒂𝒓𝒅𝒊 𝒅𝒊 𝑷𝒊𝒛𝒛𝒐𝒇𝒂𝒍𝒄𝒐𝒏𝒆 di Maurizio De Giovanni, Einaudi, 2020
Con il suo stile inconfondibile, scorrevole ed ammaliante, Maurizio De Giovanni, ci regala un romanzo intenso e avvincente, cruento e delicato; un romanzo dai forti contrasti, dove vita e morte, bene e male, amore e odio coesistono mirabilmente. Il protagonista è un anziano fioraio, Savio Niola, proprietario di un piccolo chiosco, un uomo buono e generoso, molto amato dalla gente del suo quartiere. Savio non vende solo fiori, ma regala ai suoi clienti momenti di poesia, dà voce a suoi fiori, perché ogni fiore racconta una storia e lui, che tra i fiori e con i fiori ha sempre vissuto, ne conosce il linguaggio. Una mattina di primavera Savio viene trovato morto nel suo vecchio chiosco, è stato ucciso brutalmente e l’assassino ha infierito su di lui con estrema ferocia. Un omicidio cruento, assurdo e inspiegabile, attorno al quale si muovono tutti i Bastardi di Pizzofalcone in un giallo che si arricchisce di umanità, di emozioni, di sentimenti e di poesia. “Fiori come parole, ognuno con il suo significato, fiori perché non si ha il coraggio, fiori perché non si ha paura, fiori che squarciano la notte, fiori per l’alba e il tramonto, fiori per tacere, fiori per lasciare soli i sorrisi, fiori per fare compagnia ai pensieri, per gettare ponti, per abbattere muri. Fiori! E ancora Fiori!”