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Il vecchio e il mare
Visioni. L'altra faccia dei classici.
Testi di Andrea Laprovitera
Disegni di Ludovico Lo Cascio
NPE
Pubblicato per la prima volta nel 2016 da NPE e recentemente ristampato in versione brossurata, questo volume di Andrea Laprovitera con i disegni di Ludovico Lo Cascio ripropone un classico intramontabile.
Si tratta dell’ultimo romanzo scritto da Ernest Hemingway, senza dubbio uno dei più noti, con il quale l’autore ottenne il Pulitzer nel 1953 ed il Nobel l’anno successivo.
La storia, ambientata a Cuba, è un’opera con tre soli personaggi.
C’è il vecchio pescatore Santiago, che da giorni esce in mare senza riuscire a pescare alcun pesce, costretto a fare i conti con la fortuna che pare averlo abbandonato, con i ricordi di una vita che sente scorrere via inesorabilmente, con la stanchezza degli anni e con una solitudine sempre più opprimente. C’è Manolin, il giovane apprendista che vuole tornare a pescare col “vecchio”. C’è il pesce, enorme, più grande della stessa barca, con il quale Santiago ingaggia il duello definitivo, una lotta che non ammette sconfitta, che può concludersi soltanto con la morte di uno dei due avversari, lasciando così che l’altro si riappropri della sua stessa vita e del suo senso ultimo.
L’adattamento segue fedelmente la storia, che procede quasi priva di azione, lasciando al mare il compito di scandire con lentezza l’andamento della vicenda, e mettendo al centro, e non poteva essere altrimenti, la figura di Santiago.
Fin dall’illustrazione di copertina, infatti, il grande primo piano a colori del “vecchio” anticipa il carattere introspettivo di un’opera interamente incentrata sul protagonista.
Laprovitera sceglie un approccio essenziale, giocando sullo stesso piano dell’originale, traducendo lo stile secco e stringato di Hemingway in un’assoluta semplicità espressiva.
Il fumetto si sviluppa in una gabbia classica, con una tavola strutturata quasi sempre su tre strisce, utilizzando espedienti di facile lettura come i bordi arrotondati e la resa in tinta anticata per i flashback narrativi. La disposizione delle vignette è piuttosto varia, e contribuisce a movimentare la griglia e a vivacizzare le tavole. E’ comunque il montaggio, con le inquadrature in costante movimento che descrivono i gesti e le azioni di Santiago, a trainare la narrazione tra le tavole spesso completamente mute.
Il tratto asciutto e privo di eccessi di Lo Cascio si inserisce alla perfezione in questa ricerca di essenzialità, con la scelta di un bianco e nero completamente al servizio della storia e della facilità di lettura.
L’ampio spazio lasciato ai bianchi riesce nel modo più semplice a rendere tangibile la sensazione di essere in balia di un mare piatto, con il sole a picco, accentuando la percezione della solitudine del protagonista.
La durezza della vita dei pescatori, che si sublima poi nella sfida tra il vecchio e il mare, tra l’uomo e la sua preda, è resa in maniera eccellente con disegni nervosi, in cui l’onore e l’onere di rappresentare l’azione ricadono esclusivamente sui tratti nudi e crudi della penna.
Non mancano le scene epiche, ovviamente quelle che raccontano lo scontro con il grande pesce marlin, nelle quali si concentra quasi interamente il dinamismo della narrazione, e che si caricano di un grande significato simbolico.
Emerge comunque chiara la volontà degli autori di lasciare spazio alla forza della storia, realizzando una trasposizione fumettistica funzionale ad essa, volutamente priva di voli pindarici, capace di fare un passo indietro e far sì che a scandire il tempo e lo spazio sia il mare, tanto nell’animo provato di Santiago quanto tra le pagine di questo volume.