𝐼𝑙 𝑠𝑜𝑙𝑑𝑎𝑡𝑖𝑛𝑜 𝑎𝑣𝑒𝑣𝑎 𝑙’𝑢𝑛𝑖𝑓𝑜𝑟𝑚𝑒. 𝐸 𝑖𝑙 𝑓𝑢𝑐𝑖𝑙𝑒 𝑖𝑛 𝑠𝑝𝑎𝑙𝑙𝑎.

𝐼 𝑠𝑢𝑜𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑖𝑛𝑖 𝑒𝑟𝑎𝑛𝑜: 𝑎 𝑛𝑜𝑟𝑑 𝑙𝑎 𝑡𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑙’𝑒𝑙𝑚𝑒𝑡𝑡𝑜.

𝐴 𝑠𝑢𝑑 𝑖 𝑝𝑖𝑒𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑛𝑓𝑖𝑏𝑖.

𝐴 𝑒𝑠𝑡 𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑛𝑜 𝑠𝑖𝑛𝑖𝑠𝑡𝑟𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑡𝑟𝑖𝑛𝑔𝑒𝑣𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑏𝑜𝑚𝑏𝑎 𝑎 𝑚𝑎𝑛𝑜.

𝐴 𝑜𝑣𝑒𝑠𝑡 𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑠𝑡𝑟𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑠𝑝𝑎𝑟𝑎𝑟𝑒.

 

Inizia così questo bellissimo albo. 

Il soldatino, una macchia di blu immersa in un mare di personaggi e oggetti disegnati in tutte le sfumature del marrone e del rosso sanguigno, armato di tromba che maneggia come un fucile a baionetta, vive sempre in ansia e nella diffidenza occupato a marciare, attaccare, mirare, sparare, ritirata

Ma una sera in cui si sente molto stanco il soldatino allarga lo sguardo. Una luce attira la sua attenzione: non è la luce di una bomba ma viene da una piccola casa. Bussa (è la prima volta perché lui è abituato a sfondarle le porte). In questa casa in cui ci sono profumi buoni e un bel tepore farà un incontro che lo porterà a stemperare la sua diffidenza e ad avere finalmente pensieri non ostili.

Il soldatino scoprirà che la vita non ha una sola strada e che, se siamo pronti e un po’ audaci, ci offre l’ opportunità di cambiamento.

Al soldatino, prima di addormentarsi sotto morbide coperte, viene un nuovo piccolo pensiero “𝑠𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑒𝑟𝑎 𝑙𝑎 𝑔𝑢𝑒𝑟𝑟𝑎 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑜̀ 𝑐ℎ𝑒 𝑒𝑟𝑎 𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑐𝑒”.

E’ la storia di ognuno di noi che, soprattutto in questo momento storico, siamo chiamati a combattere le nostre piccole e grandi battaglie quotidiane. Il libro, grazie ai dettagli disegnati dalla bravissima Veronica Ruffato e il testo “leggero” di Cristina Bellemo , ci invita ad ampliare lo sguardo, di andare oltre, provando a lasciare gli schemi prestabiliti di cui siamo spesso prigionieri.

Età di lettura dai 5 anni

 

 

Il libro e un piccolo assaggio delle tante novità lo trovate a questo link