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BILLonline - Il sentiero dei nidi di ragno

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BILLonline - Il sentiero dei nidi di ragno

31 luglio - 31 ottobre 2020

Il Maggio dei Libri

 

 Italo Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno, Mondadori, 2014

 

TRAMA

Il protagonista del romanzo è Pin, un piccolo orfano che vive nei vicoli poveri di Sanremo con la sorella prostituta, Rina, nel periodo della seconda guerra mondiale. Escluso dai giochi dei coetanei, Pin trascorre molto tempo sulla strada e all’osteria, in mezzo agli adulti. Gli antifascisti che frequentano l’osteria minacciano il povero ragazzo, poiché la sorella lavora con i Tedeschi. Per guadagnarsi la loro fiducia, Pin decide allora di rubare la pistola di un ufficiale di marina, uno degli amanti della sorella. Orgoglioso del suo operato, torna all’osteria, ma dai discorsi degli adulti intuisce che questi non attribuiscono grande importanza al suo gesto eroico: l’arma è di un modello vecchio e pesante e facilmente s’inceppa. Allora Pin pensa di nascondere la pistola nel sentiero dove fanno il nido i ragni, un luogo magico che lui solo conosce. Questo gesto però avrà pesanti conseguenze per Pin: viene arrestato e imprigionato per furto. In carcere incontra Lupo Rosso, un giovane partigiano già famoso per le sue imprese. Insieme a lui Pin evade, ma durante la fuga viene abbandonato. Dopo una notte di paura e di incubi si imbatte in Cugino, un partigiano solitario che ha le fattezze del gigante buono. E’ lui a introdurre il ragazzo presso la banda partigiana di cui fa parte, guidata dal Dritto: un gruppo di balordi, che combattono fascisti e Tedeschi quasi per caso. Pin diventa ben presto il favorito della banda, grazie al suo coraggio e alle sue abilità.  Affronta con il gruppo anche una pericolosa azione di guerra, poi però si ritrova di nuovo solo e senza la sua pistola. Gli era stata sottratta da un altro ragazzo, Pelle, passato nella brigata dei fascisti. Dopo mille peripezie Pin ritrova la propria pistola e incontra di nuovo Cugino, con cui rinsalda l’amicizia: ora finalmente non è più solo, ha trovato l’amico che cercava, il grande amico.

 

INCIPIT E BRANI SIGNIFICATIVI

Il brano di apertura del romanzo introduce l’ambientazione, con una descrizione scarna ma incisiva:

“Per arrivare fino in fondo al vicolo, i raggi del sole devono scendere diritti rasente le pareti fredde, tenute discoste a forza d’arcate che traversano la striscia di cielo azzurro carico. Scendono diritti, i raggi del sole, giù per le finestre messe qua e là in disordine sui muri, e cespi di basilico e di origano piantati dentro pentole ai davanzali, e sottovesti stese appese a corde; fin giù al selciato, fatto a gradini e a ciottoli, con una cunetta in mezzo per l’orina dei muli. Basta un grido di Pin, un grido per incominciare una canzone, a naso all’aria sulla soglia della bottega, o un grido cacciato prima che la mano di Pietromagro il ciabattino gli sia scesa tra capo e collo per picchiarlo, perché dai davanzali nasca un’eco di richiami e d’insulti.”

Il seguente estratto riporta interessanti riflessioni del protagonista, ormai pienamente coinvolto nella lotta partigiana:

“Forse non farò cose importanti, ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi, forse domani morirò, magari prima di quel tedesco, ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia, e tutti i pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano. Certo io potrei adesso invece di fantasticare come facevo da bambino, studiare mentalmente i particolari dell'attacco, la disposizione delle armi e delle squadre. Ma mi piace troppo continuare a pensare a quegli uomini, a studiarli, a fare delle scoperte su di loro. Cosa faranno «dopo», per esempio? Riconosceranno nell'Italia del dopoguerra qualcosa fatta da loro? Capiranno il sistema che si dovrà usare allora per continuare la nostra lotta, la lunga lotta sempre diversa del riscatto umano? Lupo Rosso lo capirà, io dico: chissà come farà a metterlo in pratica, lui cosi avventuroso e ingegnoso, senza più possibilità di colpi di mano ed evasioni? Dovrebbero essere tutti come Lupo Rosso. Dovremmo essere tutti come Lupo Rosso. Ci sarà invece chi continuerà col suo furore anonimo, ritornato individualista, e perciò sterile: cadrà nella delinquenza, la grande macchina dai furori perduti, dimenticherà che la storia gli ha camminato al fianco, un giorno, ha respirato attraverso i suoi denti serrati. Gli ex fascisti diranno: i partigiani! Ve lo dicevo io! Io l'ho capito subito! E non avranno capito niente, né prima, né dopo.”

 

RECENSIONI

Recensione da QLibri

Recensione da Frasix

Recensione da Critica Letteraria

Recensione da Critica Letteraria 2

 

TRASPOSIZIONI E FILMATI

 Sul Canale You Tube digitando il titolo è possibile visualizzare diversi filmati, audiolezioni e booktrailer i cui vengono esposte le tematiche e i contenuti del testo.

 

 APPROFONDIMENTI E CURIOSITÀ

 L’autore, Italo Calvino (1923 – 1985), è stato uno scrittore e partigiano italiano, intellettuale di grande impegno politico, civile e culturale, uno dei narratori italiani più importanti del secondo Novecento. Ha seguito molte delle principali tendenze letterarie a lui coeve, dal Neorealismo al Postmoderno, ma tenendo sempre una certa distanza da esse e svolgendo un percorso di ricerca personale e coerente. Di qui l'impressione contraddittoria che offrono la sua opera e la sua personalità: da un lato una grande varietà di atteggiamenti che riflette il vario succedersi delle poetiche e degli indirizzi culturali nel quarantennio fra il 1945 e il 1985; dall'altro, invece, una sostanziale unità determinata da un atteggiamento ispirato al razionalismo, al gusto dell'ironia, all'interesse per le scienze. 

Il sentiero dei nidi di ragno è il primo romanzo di Italo Calvino. Finito di scrivere nel dicembre 1946, venne pubblicato nel 1947 dalla casa editrice Einaudi. In un'intervista sul "Messaggero" del 21 febbraio 1982 lo stesso Calvino ricorda come il romanzo venne scritto di getto e in pochissimo tempo: "Ricordo che scrissi con grande lentezza e incertezza il primo capitolo, poi lo interruppi per alcuni mesi, poi decisi di finirlo e lo portai avanti tutto d'un fiato". Nel 1964 fu pubblicata, sempre ad opera di Einaudi, un’edizione rinnovata, con un'importante prefazione dell'autore, considerata la stesura definitiva del libro.

Di seguito vengono riportate alcune immagini di copertina delle varie edizioni:

 

 

                                                                                      

            

 Einaudi, 1964                                Garzanti, 1988                            Mondadori, 1993                              Einaudi, 2002

 

 

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31/07/2020 Pao. Tin

 

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