biblioteche, roma, libri, cd, dvd, prestito, consultazione, autori, editori, scuole, lettura, multicutura, multietnica, internet, wifi, biblioteche roma, biblioteche comune di roma

martedì

26

aprile

Il futuro non è più quello di una volta

mercoledì

20

aprile

martedì

26

aprile

Il futuro non è più quello di una volta

20 - 26 aprile 2022

Rubrica sulla fantascienza

Care lettrici e cari lettori, se Clifford Simak, come abbiamo visto, è stato il primo a porre in modo esplicito il tema dei robot in cerca dei diritti civili, sarà poi Isaac Asimov a completare il discorso nel famoso racconto (in realtà un romanzo breve) “L’uomo bicentenario”. Chi non lo conoscesse lo può trovare nell'antologia Tutti i miei robot.

Pubblicato per la prima volta nel febbraio del 1976, in occasione del bicentenario degli Stati Uniti, fu insignito del premio Hugo e del Premio Nebula come migliore racconto di quell'anno; lo stesso Asimov lo ritenne il suo miglior racconto sui robot positronici. Da questo racconto è stato poi tratto nel 1993 il romanzo Robot NDR 113, scritto dallo stesso Asimov a quattro mani con Robert Silverberg. Infine, quasi a consacrarne la fortuna, nel 1999 è giunta anche una trasposizione cinematografica diretta da Chris Columbus con protagonista Robin Williams.

I fatti narrati rientrano in un contesto che, tra controversie etiche e dibattiti filosofici, vede l'umanità sfruttare i robot come forza-lavoro.

Andrew, il protagonista del racconto, è un robot in grado di provare qualcosa di simile alle emozioni e desideroso di esplorare i confini che separano la sua esistenza artificiale da quella degli umani. In origine un robot era solamente una macchina che lavora. Inesauribile frutto dell'ingegno, schiavo felice, operatore instancabile. Subito però l'immaginario ha assaltato questa idea e ne ha fatto qualcos'altro. Il robot, soprattutto quando è umanoide, è specchio dell'umano. E' dunque una tra le più potenti risorse a disposizione di un narratore, a maggior ragione se abile come Isaac Asimov. Ciò che ci riflette, da sempre, ci obbliga a guardarci, a parlare di noi, ad affrontare il più difficile degli sguardi.

Il robot di Asimov è l'Altro che ci fa riflettere sull'essenza del corpo e sulla natura dell'umano. Eppure questo robot è già obsoleto, è già antico. Oggi la parola non ha solo perso la prima sillaba, ma ha smarrito qualcosa di più. Prima degli umani, i bot hanno già perso il corpo; le intelligenze artificiali moderne non hanno certo il cervello positronico di Andrew, o almeno non ancora.

A partire dagli anni Quaranta, con le sue tre leggi della robotica, Isaac Asimov cambia radicalmente il modo di scrivere fantascienza: le sue visioni travalicano la narrativa di genere per diventare la cronaca affascinante del viaggio dell'uomo verso il futuro, con tutto il suo vissuto di paure, desideri e speranze. Le sue opere colpiscono il cuore del lettore con dilemmi universali: quali sono i limiti morali nell'uso delle scoperte scientifiche? In che modo la tecnologia sta spostando i confini stessi dell'umano? È la perfezione transumanistica il traguardo dell’umanità?

Fa parte di

Il futuro non è più quello di una volta