Care lettrici e cari lettori, cosa pensereste se trovaste un libro addosso alla vittima di un incidente misterioso… e scopriste di esserne voi gli autori? È quello che accade al protagonista di “Oltre l'invisibile”, il bellissimo ed un po' sottovalutato romanzo di Clifford Donald Simak, pubblicato per la prima volta a puntate sulla rivista statunitense Galaxy nel 1951.

In quest'opera, che inaugura il periodo d'oro dell'autore, Clifford D. Simak costruisce uno scenario inedito in cui la lotta tra umani e androidi diventa una metafora della cittadinanza e dell'esclusione. La civiltà umana ha colonizzato la galassia, è in guerra con gli androidi e sta per aprire una porta sul tempo in grado di manipolare gli eventi.

Asher Sutton, il protagonista, si salva da un naufragio spaziale e fa ritorno a casa portando con sé una presenza misteriosa e un libro messianico, firmato con il suo nome, ma che lui non ha mai scritto. Il suo ritorno sulla Terra dopo vent’anni suscita parecchi interrogativi e sono in molti a dargli la caccia. Chi è, dunque, Asher Sutton?

Il destino, il tradimento, i rapporti fra gli umani e tutto il resto, nuove e vecchie concezioni… C’è molta filosofia nascosta nelle avventure e nei colpi di scena che portano Asher Sutton fra le stelle e nelle pieghe del tempo. La bravura di Simak è di costruire una trama perfetta, complicata ma stupenda, e allo stesso tempo di indurci a riflettere sulle grandi questioni, a partire dalla definizione di umanità. La trama contiene un ulteriore livello di complessità dato dalla presenza di robot e androidi, che sono di fatto schiavi degli esseri umani. L’allegoria è ancor più trasparente se si considera che “Oltre l’invisibile” venne scritto in un periodo in cui negli USA c’era la segregazione razziale.

L'obiettivo di Simak è interrogarsi sulla possibilità di una condizione di vita diversa da quella che conosciamo, situata in un altrove più o meno specificato, in questo caso su un pianeta lontano. Quello delle possibilità miracolose offerte dall'universo è un grande tema di Simak: c'è sempre qualcosa di più al di fuori della Terra, una promessa suprema situata oltre l'invisibile, ma che si scontra inevitabilmente con la natura umana e il suo materialismo.