biblioteche, roma, libri, cd, dvd, prestito, consultazione, autori, editori, scuole, lettura, multicutura, multietnica, internet, wifi, biblioteche roma, biblioteche comune di roma

lunedì

2

agosto

Il futuro non è più quello di una volta

martedì

20

luglio

lunedì

2

agosto

Il futuro non è più quello di una volta

20 luglio - 2 agosto 2021

Rubrica di approfondimento

Care lettrici e cari lettori, eccoci di nuovo insieme per un altro appuntamento all’insegna del “fantamore”. Alcuni autori si sono divertiti a mettere il mondo sottosopra, immaginando il potere delle donne, le utopie al femminile o almeno la complessità di universi con due generi. Spesso si è trattato solo di un pretesto per restituire un’immagine speculare ed ugualmente opprimente. Una vittima dei propri incubi e stereotipi maschili è stato certamente John Wyndham nel romanzo breve “Considera le sue vie”, del 1957 e recentemente ripubblicato con il titolo “Considera le sue abitudini”. Wyndham viene spesso ricordato come il primo esponente di una fantascienza di genere squisitamente "british" nella definizione di atmosfere e psicologie, che ha i suoi temi privilegiati nella catastrofe e nella reazione dell'uomo all'evento catastrofico. Quando scrive questa novella, una delle storie più celebri della fantascienza, e non solo di quella britannica, egli è nel pieno del suo periodo di grande fulgore creativo. Sostenuto da uno stile straordinariamente ricco nelle descrizioni e finissimo nell'analisi dei caratteri e dei personaggi, questo lungo racconto, che mette in scena una classica utopia (o antiutopia a seconda dell'angolo visuale), è perfettamente coerente con la produzione wyndhamiana nel rappresentare le conseguenze di un evento catastrofico di immani proporzioni.

Cosa accadrebbe all'umanità se i maschi si estinguessero, lasciando solo le donne a popolare la Terra? Wyndham sembra ossessionato dallo spettro del matriarcato, eppure il suo racconto rivela una sensibilità dolorosamente femminista, regalandoci una requisitoria tanto dura e amara quanto inappuntabile e inattaccabile. Jane, la protagonista del racconto, si sveglia improvvisamente in un corpo non suo, in un mondo non suo e completamente diverso dall'Inghilterra del XX secolo. Un'epidemia devastante ha provocato l’estinzione della popolazione maschile; un'ipotesi narrativa allora non così ovvia come può apparire oggi. La rappresentazione di come Jane prenda progressivamente coscienza del nuovo sé e della nuova realtà esterna, è magistrale. Cruciale l’incontro con Laura, una storica, che è l'altro personaggio principale. Il racconto di Wyndham si regge tutto sul confronto fra le due donne, ognuna impegnata a difendere il proprio mondo: la felicità dell’una è l’incubo dell’altra. Meglio la diversità, la possibilità di procreare per tutte e quello che Jane si ostina a chiamare “amore” o la serenità, la cancellazione delle discriminazioni, la pace? Il loro confronto dialettico è una splendida prova retorica di Wyndham. Laura narra del tremendo spaesamento causato dalle prime fasi della malattia e del faticoso processo di riorganizzazione secondo un nuovo ordine sociale e spirituale che introduce un'epoca di pace. Spiega il condizionamento femminile nel XX secolo, le strumentalizzazioni del sentimentalismo e dell’amore, la sudditanza consumistica delle donne. Jane (o piuttosto Wyndham) difende il suo mondo, esalta l’antico amore. All'oratoria appassionata e analitica di Laura che squaderna con spietatezza e puntiglio tutti gli orrori della società patriarcale, Jane non riesce a opporre che una visione hollywoodiana della vita dei suoi tempi, una difesa dell'amore che ha una profondità da “Baci Perugina”, "non sa far di meglio che invocare Romeo e Giulietta". È spiazzante: quello di Jane dovrebbe essere il nostro punto di vista; poco per volta però lo vediamo assumere sempre più i toni della petulanza e poi di un infantile capriccio a fronte della logica di Laura, la cui analisi delle miserie della nostra società ci appare inesorabilmente lucida ed esatta.

Alla fine Jane tornerà nel suo tempo e tenterà di giocare una carta rischiosa e disperata per impedire che il futuro che ha sperimentato diventi realtà. Ma è proprio questo che farà? E siamo sicuri che è una buona idea? Wyndham con questa storia ci regala un apologo sul nostro mondo, pieno di ironia, d’intelligenza e di splendida immaginazione. È curioso come a volte un racconto di fantascienza, invece di trasportarci nel futuro, ci porti nel passato. La caratteristica della scrittura di Wyndham è di portare il fantastico nella quotidianità, una quotidianità talmente ben descritta da poter fungere da libro di storia, e farci capire qualcosa di più del mondo in cui viviamo. È la fantascienza, bellezza! O almeno quella che vale la pena leggere!

Fa parte di

Il futuro non è più quello di una volta