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Il futuro non è più quello di una volta

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Il futuro non è più quello di una volta

27 aprile - 10 maggio 2021

Rubrica di approfondimento

Care lettrici e cari lettori, preparatevi ad abbandonare ogni certezza, perché questa settimana vi condurremo in un mondo dove niente di quel che appare è reale, o è esattamente ciò che sembra. Che cosa assurda direte voi! Ma che mondo è mai questo? È il mondo dei “Cristalli sognanti”, l'opera più famosa dello scrittore statunitense Theodore Sturgeon, all'anagrafe Edward Hamilton Waldo. Nato nel 1918, Sturgeon, fin da giovanissimo lavoratore atipico se non precario (fu, tra l'altro, venditore di giornali, marinaio e benzinaio), coltivò ostinatamente la passione per la scrittura e la fantascienza. Fu sicuramente un personaggio fuori dal comune, una sorta di hippy dall'aspetto ascetico, un acuto e profondo pensatore: un filosofo prestato alla fantascienza! Non sempre di facile lettura, Sturgeon fu odiato negli Usa perché nulla perdonava alla bigotta società dominante wasp, cioè dei bianchi protestanti.

Pubblicata per la prima volta nel 1950, ben prima della new wave, della controcultura e del ’68, quest'opera è un inno alla diversità, alla sua ricchezza e alla sua essenzialità. Con “Cristalli sognanti” entreremo nel mondo del piccolo Horty Bluett: il carrozzone di un misterioso luna park itinerante, popolato di creature impossibili; una comunità di nani e un regno di cristalli; un amore delicato e innocente tra due bambini; una torbida passione tra un magistrato e una giovane impiegata; vita di gatti a due zampe, e di telepati muti; e ancora, bambini che rimangono fisicamente inalterati per decenni, per improvvisamente mutare il loro aspetto, e creature che dimenticano di essere ciò che sono…

Un trionfo dell’immaginazione, dove i cristalli sognano di essere uomini, sognano “sogni fatti di carne e linfa, di legno, di ossa e di sangue”, e scoprono la dolce imperfezione dell’umanità nelle passioni e nei desideri, nell’espressione dei sentimenti e delle sensazioni. La vita che il piccolo protagonista incontra nel luna park itinerante è uno spaccato di umanità reietta, che vive in queste pagine di vita e luce propria: un affascinante e bizzarro universo fatto di persone rifiutate, fragili, ma incredibilmente ricche di gentilezza e umanità, che anelano a essere accettate dai "normali", ma che spesso trovano consolazione solo presso i loro simili. In un certo senso ognuno di noi è Horty Bluett o potrebbe esserlo.

La capacità di Sturgeon nel narrare la storia è straordinaria, immedesimarsi con il piccolo protagonista diventa una cosa naturale, le varie storie che si sovrappongono e si fondono riannodando tutti i fili sospesi, compongono una trama affascinante dalla prima all’ultima pagina. Questo romanzo mette in crisi e in discussione il concetto di ruolo e identità, stravolgendo le canoniche percezioni della realtà: sottrae sicurezze, manifesta contraddizioni, afferma esistente ciò che è utopia, e permette al pensiero di rappresentare qualunque aspetto della vita. Raramente si è assistito ad un simile trionfo della libertà di creazione e trasformazione della realtà da parte del pensiero. Questo romanzo è memoria e sogno; è fantascienza; è arte, è letteratura!

Con oggi concludiamo, per il momento, il nostro errabondare alla ricerca di opere e autori che hanno segnato la storia della fantascienza. Con il mese di maggio inaugureremo una nuova programmazione che assegnerà alla nostra rubrica una cadenza bisettimanale, quindi se vi farà piacere potrete continuare a seguirci per esplorare con noi i tanti futuri possibili.

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