Care lettrici e cari lettori, siete pronti per una nuova odissea fantascientifica? Questa settimana cammineremo lungo l'esile crinale che separa la fantascienza dal fantasy, lo faremo proponendovi ben quattro romanzi, da leggere uno dopo l'altro tutti d'un fiato!

Ebbene sì, stiamo parlando del Ciclo di Tschai, una quadrilogia pubblicata tra il 1968 ed il 1970 dallo scrittore statunitense Jack Vance e composta dai seguenti volumi: Naufragio su Tschai, Le insidie di Tschai, I tesori di Tschai e Fuga da Tschai.

Questa memorabile saga è un affresco complesso che racconta le peripezie militari, amorose, economiche e persino teologiche di un astronauta terrestre “naufragato” su un remoto pianeta, che però via via si scopre legato in modo insospettabile alla storia dell'uomo. Qui le razze sono innumerevoli, gli incroci, gli ibridismi, le degenerazioni, le mutazioni non si contano; un precario equilibrio si è stabilito tra società diversissime, che vanno dalla più raffinata tecnologia al nomadismo, da condizioni barbariche a rigide gerarchie di tipo medioevale.

Adam Reith, il naufrago terrestre, è deciso a tutto pur di trovare un modo per tornare a casa. Ma non sarà un'impresa facile.

Jack Vance, pseudonimo di John Holbrook Vance, nato a San Francisco nel 1916, può essere considerato il più grande «paesaggista della fantascienza», capace di descrivere mondi straordinari e caratterizzare personaggi indimenticabili. Con ritmo incalzante ed avvincente ha sempre posto in primo piano l'avventura, tratteggiando atmosfere immaginifiche e proponendo ricostruzioni di usi e costumi di società aliene. Il suo stile è inconfondibile: fantasia alle massime vette, grande capacità di sintesi, antieroi molto umani e credibili, un talento quasi soprannaturale nell'inventare e descrivere gli usi e costumi più incredibili, critica di ogni dogmatismo, tanta ironia ed un linguaggio raffinato e scintillante.

Se non avete mai letto nulla di Jack Vance, beh … è ora di iniziare!

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