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Il futuro non è più quello di una volta

16 - 22 febbraio 2021

Rubrica di approfondimento

Care lettrici e cari lettori, ben trovate e ben trovati! Siete pronti per affrontare una nuova affascinante avventura? Bene, perché questa settimana parleremo di un'opera che ha toccato una delle vette più elevate  dell'immaginazione fantascientifica: Il fabbricante di universi di Philip José Farmer, pubblicata nel 1965.

Leggendario esponente della letteratura fantascientifica, narratore eclettico, ironico e dissacrante, famoso quanto controverso per avere infranto il tabù del sesso in questo genere letterario, Philip Josè Farmer è tra quegli scrittori che meglio di altri hanno fatto capire quanto la fantascienza possa essere duttile, una miniera di libertà espressiva. Apparentemente avventuroso e popolare, ma in realtà espressione di un'elitaria esaltazione della vita come rischio, per intenderci “una vita alla Steve McQueen” come canterebbe qualcuno, Farmer ha segnato molte passioni giovanili degli anni Settanta, quelli della rivolta e dell’esplorazione di nuovi modi di vivere.

Il fabbricante di universi è il primo libro dell'omonimo ciclo costituito da altri cinque romanzi: I cancelli dell’universo, Un universo tutto per noi, Le muraglie della terra, Il mondo di Lavalite, La macchina della creazione.

A questi, nel 1991, si aggiunse La rabbia di Orc il Rosso, ispirato dal lavoro dello psichiatra americano A. James Giannini che ha utilizzato i primi libri della serie di Farmer come strumenti di gioco di ruolo e ausili per l'autoanalisi.

Ma chi sono i fabbricanti d’universi? In una casa vuota alla periferia di Phoenix, Robert Wolff, un insegnante universitario in pensione, scopre che l'armadio a muro è in realtà una porta interdimensionale. "Lo spettro di uno squillo di tromba chiamava al di là della porta" e Wolff, seguendo quel richiamo, si ritrova inavvertitamente nel Mondo dei Livelli: un pianeta a forma di Torre di Babele, sui cui piani vivono i discendenti di antichissime civiltà terrestri. Il Signore che ne è assoluto padrone risiede nel palazzo più alto, sulla cima di un gigantesco monolito, e sorveglia da lontano i suoi sudditi. Comincia così la più classica delle avventure misteriose: chi ha costruito quell'universo? Chi è il misterioso Signore, e contro chi è in eterna lotta?

Lo stile di Farmer non risponde sempre a uno standard ben definito: raramente è stato un cultore del parlare forbito, per nulla attento alla bella pagina scritta, quanto scrupoloso nella costruzione di un'architettura coerente e perfetta delle trame e nella gestione dei personaggi. Per concludere, va detto che qui la dimensione avventurosa ha il sopravvento su quella dissacratrice di tabù e molto probabilmente non tutti ne saranno entusiasti, e Farmer è così: o è amato o è odiato, ma raramente lascia indifferenti!

Noi, come sempre vi diamo appuntamento a martedì prossimo.

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