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Il futuro non è più quello di una volta

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Il futuro non è più quello di una volta

29 dicembre 2020 - 4 gennaio 2021

Rubrica di approfondimento

Care lettrici e cari lettori eccoci di nuovo insieme! Ci piaccia o meno, il clima natalizio non lascia indifferenti: anche se Natale e fantascienza sembrerebbero un binomio poco praticato, come abbiamo visto, alcuni grandi autori sono stati suggestionati dalla sua atmosfera.

Questa settimana vi vogliamo suggerire un racconto poco conosciuto, ma che dà del Natale un'interpretazione particolare ed inaspettata. “Il pianeta dei finti”, scritto nel 1966 dallo scozzese J. T. McIntosh, il cui vero nome era James Murdoch MacGregor, deve la sua diffusione in Italia alla pubblicazione, come racconto di apertura, nel primo volume della trilogia “Il libro delle Metamorfosi”, un'antologia di racconti, a metà fra fantascienza ed horror, che la collana Urania di Mondadori ha curato alla fine degli anni Sessanta. J.T. McIntosh è stato il primo grande scrittore scozzese di fantascienza e reputato, a livello internazionale, un autore di valore, benché, come spesso accade, poco conosciuto qua da noi.

In questa storia il tema natalizio assume un connotato sorprendente e diventa fonte di una non comune riflessione che, vista con gli occhi di oggi, si rivela molto attuale. Una spedizione umana fonda una colonia su un pianeta deserto, dove l’atmosfera non è respirabile, stanziandosi così all’interno di una cupola. Ma pare che qualcosa non vada per il verso giusto, perché la scena si apre su una situazione grottesca, in cui un ometto grasso entra in una stanza, pieno di paura e vergogna, e gli viene ingiunto di denudarsi e sottoporsi ad alcuni esami. La stessa cosa si ripete con altri, dopo di lui. Nessuno ha il permesso di riprendere i propri vestiti e, anzi, tutti sono costretti a girare nudi per la base. Sembra proprio che l’ordine del buon senso sia sovvertito. Che cosa sarà successo? Non ci resta che leggere la storia!

Chi non fosse in grado di procurarsi questa edizione o un’altra, può leggere il racconto nella sua versione on line, pubblicata nel sito del Centro Turistico Studentesco della Basilicata.

Eccoci dunque, siamo quasi giunti alla fine! Questo 2020 è stato un anno decisamente “fantascientifico”: non si è limitato ad essere un semplice anno bisestile, ha voluto metterci del suo, ha voluto strafare! Noi, con l'augurio che il nuovo anno sia foriero di serenità e spensieratezza, vi diamo appuntamento al prossimo martedì per l'ultima strenna “fantascientifica”.

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