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Il futuro non è più quello di una volta

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Il futuro non è più quello di una volta

10 - 16 novembre 2020

Rubrica di approfondimento

Care amiche e cari amici, ben trovate e ben trovati!

Purtroppo, ancora una volta, siamo chiamati ad un'assunzione di responsabilità collettiva: ci vediamo costretti a limitare i nostri spostamenti e, cosa per noi ancora più triste, a chiudere nuovamente le porte delle nostre biblioteche!

Noi, comunque, non ci diamo per vinti e continuiamo ostinatamente a lavorare per voi, per farvi trovare al vostro ritorno nuove proposte di lettura e farvi compagnia in questi giorni con spunti e suggerimenti utili per quando potremo tornare ad incontrarci nelle nostre “piazze del sapere”.

«Credo nel potere che ha l’immaginazione di plasmare il mondo, di liberare la verità dentro di noi, di cacciare la notte, di trascendere la morte»: così inizia un testo di James Graham Ballard (lo potete trovare nel libro J. G. Ballard: visioni) ed è proprio da questo autore che vogliamo riprendere il nostro cammino.

Nato a Shangai nel 1930 e scomparso nel 2009, James G. Ballard, considerato, nei paesi di lingua anglosassone, uno dei più grandi scrittori contemporanei e una delle firme più prestigiose di The Guardian, ma poco conosciuto in Italia, è un rappresentante decisamente atipico del genere fantascientifico.

Il primo Ballard si colloca nel genere catastrofico, ma già dai suoi primi esordi manifesta la sua particolare propensione per l'introspezione psicologica, per l'esplorazione dello “spazio interno” piuttosto che quello “esterno” della classica fantascienza.

I protagonisti dei suoi romanzi sono posti di fronte a repentini e sconvolgenti eventi che modificano la loro relativa tranquillità quotidiana, costringendoli a dare risposte che possono essere trovate solo esplorando i propri universi interiori.

La radicalità di Ballard sta nel fatto di estremizzare la modernità, una modernità che diventa mitologia, portando alle più radicali conseguenze situazioni già esistenti nel nostro quotidiano.

Tra le tante opere di questo autore, in questo periodo in cui ci viene chiesto di rimanere il più possibile nelle nostre case, ne segnaliamo in particolare una: Il condominio, un romanzo del 1975.

Un megaresidence diventa teatro, a causa di una serie di eventi straordinari, di una lotta postmoderna fra bande di coinquilini coalizzati sulla base del piano del proprio appartamento. Fuor di metafora, si sprofonda negli abissi fisici e mentali della vita di un mondo, con le sue definite classi sociali, con le rivalse meschine e atroci, con le sopraffazioni, le prevaricazioni, le violenze estreme che, come in un qualsiasi condominio, si dispiegano in maniera subdola, ma efficace, in un climax sempre più feroce, fino all’annientamento dei deboli, alla loro assimilazione e alla vittoria del maschio alfa, attorniato dai sudditi sottomessi e dalle suddite adoranti, o viceversa.

È solo “fantascienza”? Può darsi, ma in questo caso a noi sembra che qualsiasi riferimento a fatti e persone realmente esistenti è assolutamente voluto, quasi a evocare con largo anticipo, estremizzandoli, i livori metropolitani legati alle esistenze perimetrate, alle difese dei microterritori urbani, ai localismi dei comitati di quartiere.

Chi volesse approfondire l’opera letteraria di James G. Ballard può consultare l’elenco completo dei suoi libri presenti nelle Biblioteche di Roma.

Intanto, in attesa di poter tornare a frequentare le nostre biblioteche, potete iniziare a leggere da casa le sue opere presenti nel nostro catalogo in formato ebook.

Noi per il momento ci fermiamo qui e, come ormai avrete certamente già imparato, vi diamo appuntamento non più a lunedì ma a martedì prossimo.

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