martedì
6
febbraio
Giocatore con Stefano Bartezzaghi
Alfabeto Calvino
Diciassettesimo appuntamento martedì 6 febbraio ore 11 alla Biblioteca Pier Paolo Pasolini con Alfabeto Calvino, il ciclo di incontri organizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale Doppiozero, per approfondire i temi e le opere di Calvino attraverso le voci di esperti, docenti e scrittori.
Tema dell'appuntamento con Stefano Bartezzaghi: Giocatore
Talmente è ampia la nozione di "gioco" che le facciamo ospitare sia quelle attività che, come gli scacchi e il sudoku, impegnano la mente in calcoli laboriosi sia quelle altre, che consistono quasi esclusivamente in corse rompicollo, salti, sfogo di energia cinetica e acustica e festosi incrementi dell'entropia generale. Che altra relazione avrebbero il solutore di cruciverba e un fanciullo abitante onorario del Paese dei Balocchi, se non la convivenza sotto il vasto ombrello della nozione di "gioco"?
L'opera letteraria e saggistica di Italo Calvino abbonda di prove su quanto la sua ideazione letteraria amasse compiere esperimenti molto vicini a forma di gioco: sia giochi di ragionamento sia giochi di liberazione fantastica. Metteva in gioco le identità (il suo personaggio Qfwfq è un'entità diversa in ogni "cosmicomica" in cui compare), amava che i suoi personaggi si sfidassero tra loro (quella del Barone rampante è innanzitutto una prova di resistenza) o sfidassero la sorte (i cavalieri del Castello dei destini incrociati vanno alla ventura), oppure li confondeva ponendoli di fronte alla vertigine delle possibilità, come Palomar si perde nel contemplare il cielo stellato.
L'infanzia, la fantasia, l'invenzione linguistica, il lavoro sulle fiabe italiane avevano guadagnato a Calvino qualche sospetto di puerilità e infantilismo. Sospetti opposti, di cerebralità e astrazione fredda, più recentemente si sono concentrati sull'interesse per la combinatoria, per il calcolo mentale e per lo strutturalismo. Le critiche che a Calvino si sono fatte e si fanno riguardano insomma i suoi due modi di giocare con le forme della letteratura, con quelle linguistiche, con lo sguardo che diamo al mondo.
Ma giocare allora non va bene? Si trattava di giochi poco divertenti? Uno scrittore non deve essere un giocatore?
Stefano Bartezzaghi (1962) insegna Semiotica della creatività all'Università Iulm (Milano); collabora a Repubblica dal 2000 con articoli di cultura, giochi di parole e cruciverba. A Italo Calvino ha dedicato capitolo del suo Scrittori giocatori (Einaudi, 2010) e Mettere al mondo il mondo. Tutto quanto facciamo per essere detti creativi e chi ce lo fa fare (Bompiani, 2022).
Tutti gli appuntamenti saranno trasmessi in diretta streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube di Biblioteche di Roma.
Il progetto, nell’ambito degli eventi promossi dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, fa parte del programma Roma 100 Calvino – Roma racconta Calvino è proposto da Biblioteche di Roma, in collaborazione con l’Associazione Culturale Doppiozero.