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Gino Bartali

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Gino Bartali

21 aprile - 2 maggio 2021

Per  𝗟𝗢 𝗦𝗖𝗔𝗙𝗙𝗔𝗟𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗢 𝗦𝗣𝗢𝗥𝗧 
Gino Bartali è stato uno dei più grandi campioni dello sport italiano, simbolo del ciclismo nel dopoguerra.
Professionista dal 1934 al 1954, soprannominato “Ginettaccio”, vinse tre Giri d’Italia e due Tour de France, oltre a numerose altre corse tra gli anni Trenta e Cinquanta, tra le quali spiccano quattro Milano-Sanremo e tre Giri di Lombardia.
È inoltre un simbolo per il ruolo avuto durante la seconda guerra mondiale per aver protetto e salvato alcuni ebrei dalle persecuzioni naziste.
Nato a Firenze il 5 maggio del 1914, Gino Bartali è passato dall’essere un semplice meccanico a diventare uno dei più apprezzati ciclisti della storia. Ha vinto il Giro d’Italia nel 1936, nel 1937 e nel 1946, e trionfato al Tour de France nel 1938 e nel 1948.
Purtroppo, la Seconda Guerra Mondiale lo ha bloccato all’apice della sua carriera. Eppure, per quanto suoni strano, è stato quello il momento in cui ha affrontato la gara più importante della sua vita.
Non era un segreto che Bartali non fosse entusiasta dell’ascesa del Partito Fascista in Italia. Rifiutò, infatti, di dedicare a Mussolini la sua vittoria al Tour del 1938, nonostante l’insistenza dei fascisti. Invece non esitò nemmeno un secondo alla richiesta del cardinale di Firenze, l’arcivescovo Elia Dalla Costa, di unirsi a una rete segreta che offriva un passaggio sicuro agli Ebrei e alle altre persone in pericolo.
Il movimento di resistenza trovò per lui un ruolo perfetto. Fingendo di allenarsi, diventò un corriere: Bartali trasportava fotografie e documenti d’identità contraffatti dentro e fuori da una stamperia segreta.
Non era ancora abbastanza. Si dice che una volta si presentò sulle Alpi con un rimorchio attaccato alla sua bicicletta, sostenendo che servisse per aggiungere un po’ di peso. In realtà conteneva un vano nascosto, all’interno del quale vi erano persone che Bartali stava trasportando attraverso controlli di frontiera.
Si stima che con le sue azioni abbia salvato la vita di centinaia di persone, ma fino a poco tempo fa nessuno ne era al corrente. Non è una sorpresa, visto che Bartali ha sempre esitato a raccontare questa storia anche a suo figlio Andrea, e che quando glielo rivelò gli ordinò prontamente di non condividerlo con altre persone.
Gino Bartali è stato anche lo storico rivale di Fausto Coppi: per un periodo i due si diedero battaglia anche nella stessa squadra, la Legnano; confronto sportivo che perdurò anche quando si separarono.
Avendo spaccato l’Italia in due, creando delle inestinguibili quanto leali fazioni fra sostenitori dell’uno e tifosi dell’altro, i due scrissero con le loro battaglie alcune delle più famose pagine della storia del ciclismo.
Coppi e Bartali: due rivali, ma anche due atleti solidali fra loro. Sul loro rapporto c’è una famosa fotografia, quello del discusso e famoso passaggio della borraccia al Tour de France del 1952: un’immagine che è diventata per tutti il simbolo della solidarietà.
Mentre però lo sfortunato Coppi scomparve prematuramente, ucciso dalla malaria, la carriera ciclistica di Gino Bartali fu una delle più lunghe e piene di successo nella storia del ciclismo; si svolse in pratica dal 1935, quando si laureò campione d’Italia, fino al 1954: ventisette anni sempre in sella e sempre con lo stesso entusiasmo. Non a caso venne soprannominato “l’intramontabile”.
Uomo di gran cuore e di indimenticabile schiettezza, semplice nel senso più alto del termine, profondamente amato per la sua purezza (come quando ai funerali commemorò il rivale Coppi con straordinaria intensità), Bartali si è spento il 5 maggio 2000.
Il giorno del suo commiato dal mondo, nella camera mortuaria della chiesa di San Piero in Palco, nella fiorentina piazza Elia Dalla Costa, intorno alla sua bara sfilarono per tutta la giornata centinaia di persone giunte da ogni località per dargli l’ultimo saluto.
Su Bartali e le sue imprese sono stati scritti libri, centinaia di articoli e anche canzoni, come quella celeberrima di Paolo Conte.
Se volete conoscere meglio il campione, lasciamo una bibliografia
 
Risorse in rete:   Bartali - Paolo Conte
 
(inserita 21/4/21)

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