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Genocidio animale di Julio Ocampo
mostra fotografica
La loro visuale parte da 15 o 20 centimetri, al massimo, da terra, dalla strada di Roma. Lì, in quell’habitat naturale, si relazionano più con topi, cani e gatti che con essere umani.Alcuni, la maggior parte di loro, preferiscono stare nelle stazioni dei treni, per mimetizzarsi.Altri, invece, optano per le grotte, come l’uomo di Neanderthal.Costituiscono una specie strana, maledetta, con tanti complessi, senza identità, fantasma, addirittura con certi atteggiamenti ibridi. Non fanno paura: creano indifferenza, ripudio e schifo. Sono nati come persone, ma moriranno come animali.Hanno dei nomi, Francesco, Cipriano, Tudor, ma sono conosciuti da poche persone, e ad ancora meno importa di loro.Solo a Roma ci sono circa 10.000 persone/animali che vivono senza fissa dimora. Ci sono diversi tipi che portano addosso altrettante storie per essere ridotti cosi. Sono delle bestie (con amore e sensibilità nascoste) nella ricerca del suo porcile. Con il terrore di abbandonare quel attuale (anche in situazioni limite, come le malattie) per non lasciarlo ad un altro come loro, un loro simile discendente dalla scimmia.Parte di questi animali, per non soffrire, si sono convinti del fatto che sono stati loro ad aver scelto questa vita. È per questo che non vogliono uscirne, loro non hanno bisogno di aiuto. Il nulla è il loro tutto. E a noi – pensano che stiamo in gabbia – risulta molto comodo. Sono loro, coloro che decidono di non uscire dalla loro zona comfort, aggrappandosi a questa realtà parallela, i più vulnerabili……
La mostra è visibile fino al 16 dicembre nel corrodoio al 1° piano della biblioteca. Inaugurazione sabato 2 dicembre ore 11.00.
(ins. 24/11/2017 - Don.Zap.)