Cari lettori, i prossimi appuntamenti del venerdì, per tutto il mese di aprile, saranno dedicati al felice incontro tra la nona arte e la scienza. Come afferma Matteo Gaspari, in un articolo che analizza in maniera approfondita il rapporto tra fumetto e divulgazione scientifica (disponibile sulla rivista on line il Tascabile): «La componente visiva è alla base della scienza […] non c’è da stupirsi (non troppo almeno) del largo utilizzo, soprattutto in tempi recenti, di linguaggi prettamente visivi come strumenti di divulgazione scientifica […] sempre di più la letteratura disegnata viene impiegata anche per questi scopi».

Iniziamo quindi con il proporvi un libro davvero curioso, di recente entrato a far parte della collezione della nostra Biblioteca. Si tratta del graphic novel di Héloïse Chochois “La fabbrica dei corpi. Dalle prime protesi all'umanità aumentata”, pubblicato in Francia nella collana di fumetti narrativi a tema scientifico "Octopus" ed edito in Italia da BAO Publishing nel 2018.

Abbiamo un corpo o siamo un corpo? La risposta a questa domanda non è univoca e ogni ramo della conoscenza umana potrebbe offrirci un punto di vista diverso, attraverso cui soffermarci ad analizzare la questione. Nelle prime tavole del libro di Héloïse Chochois, vediamo un ragazzo che si fa la doccia, si veste, fa colazione e parla con la sua compagna. Infine si prepara e sale sulla sua moto, forse per andare a lavoro. Una serie di azioni che molti di noi compiono in modo ripetitivo, abitudinario, senza neanche farci caso. Azioni che svolgiamo meccanicamente, attraverso il nostro corpo. Accade un incidente e il ragazzo si sveglia nel letto di un ospedale, con un braccio amputato. Qualche vignetta dopo appare questa definizione: “AMPUTAZIONE: s.f. (dal latino: amputatio) Ablazione di un arto o segmento di un arto”. Il ragazzo non ha molto tempo per rendersi conto della sua nuova condizione, perché un Virgilio davvero singolare emerge da un poster attaccato alla parete della stanza, per accompagnarlo lungo uno strano viaggio nella storia dell'uomo: si tratta di Ambroise Paré, barbiere-chirurgo vissuto nel XVI secolo e considerato il fondatore della chirurgia francese. A Paré è riconosciuto il merito di aver reintrodotto nelle amputazioni la tecnica della legatura dei vasi (già praticata nell'antichità, ma poi abbandonata nei secoli successivi), in alternativa alla cauterizzazione eseguita con olio bollente e ferri roventi. Come chirurgo militare inoltre progettò e costruì protesi artificiali, per aiutare i soldati rimasti mutilati in guerra. Inizia così un viaggio attraverso la storia della medicina prostetica, dal Mesolitico alla Grecia antica, dal Medioevo fino ai giorni nostri, dove il confine tra arto robotico ed essere umano è sempre più labile. Mediante le protesi il corpo umano si trasforma e diventa altro, continuando però a essere lo strumento primigenio della nostra identità. Se vi siete incuriositi e volete farvi un’idea di questo libro, potete sfogliare QUI le prime pagine del fumetto, rese disponibili dall’editore.

Nel darvi appuntamento a venerdì prossimo, vi invitiamo a scoprire a questo link le novità a fumetti disponibili presso la nostra Biblioteca.

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