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Fumetti in pillole

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Fumetti in pillole

26 febbraio - 4 marzo 2021

Rubrica di approfondimento

Buongiorno amici! Oggi vogliamo suggerirvi uno splendido graphic novel, già proposto alcuni mesi fa nella nostra rubrica dedicata all’arte, che rientra a pieno titolo nel filone dell’autofiction a fumetti. Parliamo di La mia cosa preferita sono i mostri vol. 1, opera d’esordio di Emil Ferris, edita in Italia da Bao Publishing nel 2018: straordinario romanzo grafico, è stato definito un capolavoro da artisti del calibro di Art Spiegelman, Chris Ware e Alison Bechdel. La mia cosa preferita sono i mostri racconta la storia di una bambina di dieci anni nella Chicago del 1968, narrata attraverso il suo diario personale: in un grande quaderno ad anelli vengono raccontate, scarabocchiate e illustrate le emozioni, le angosce e le vicende della piccola Karen. La bambina vive con la madre e il fratello Deeze, grazie al quale sviluppa una grande passione non solo per l’arte, ma anche per i fumetti e il cinema horror. Un giorno, tornando da scuola, apprende che la vicina di casa, Anka, una sopravvissuta dell’Olocausto, è morta: inizia allora la sua personale indagine alla scoperta dei motivi dell’assassinio della donna. Le due storie, quella di Karen e di Anka, si fondono dando origine ad un graphic novel che, nella veste di un giallo, riflette su temi universali, quali l’emarginazione, la diversità e la mostruosità umana.

«Emil Ferris sfrutta i riferimenti autobiografici della sua infanzia a Chicago e installa sopra ai ricordi personali una storia che fonde mistery e cronaca di guerra – non a caso questo graphic novel è stato spesso paragonato a  – riuscendo contemporaneamente a raccontare la preadolescenza femminile con tutti i suoi orrori» (recensione a cura di Kinn del 18/05/2018).

In questo bellissimo fumetto, disegnato magistralmente, i rimandi ad artisti del passato (solo per citarne alcuni Füssli, Delacroix, Grosz, Dix, Seurat, Monet, Correggio, Cranach il Vecchio, Goya e Utamaro) convivono con iconografie di derivazione pop (mutuate dagli horror b-movie e dai pulp magazine degli anni Cinquanta e Sessanta): Emil Ferris possiede infatti non solo una ricca cultura visiva, ma anche la capacità di combinare in modo spontaneo e ironico cultura alta e cultura popolare.

QUI potete sfogliare un’anteprima del volume, mentre QUI è visibile un documentario sull’autrice, realizzato in seguito alla sua vittoria nella categoria Miglior Graphic Novel del Gran Guinigi a Lucca Comics 2018.

Infine una curiosità: My Favorite Thing is Monsters doveva essere pubblicato da Fantagraphics nell’Ottobre 2016, proprio in occasione di Halloween, ma per un imprevisto il libro uscì qualche mese dopo, il 14 febbraio 2017. Le prime 10.000 copie rimasero infatti bloccate a lungo nel canale di Panama, a causa dell’improvviso fallimento finanziario dell’azienda coreana proprietaria della nave impiegata per il trasporto dei libri. Grazie a questo (s)fortunato contrattempo, si creò un notevole interesse attorno al testo, amplificato anche dalla singolare biografia dell’autrice. L’uscita del secondo volume negli USA è prevista per quest’anno e speriamo davvero che questa volta vada tutto liscio.

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