martedì
8
marzo
mercoledì
2
marzo
martedì
8
marzo
Diario di un biblionauta
Rubrica di curiosità
Care biblionaute e cari biblionauti, questa settimana vogliamo contribuire con la nostra rubrica alla diffusione di un appello che da qualche giorno circola sui social. “Ora è veramente giunto il momento”, l'incipit è perentorio: il 31 marzo la storica libreria dell’usato di via Circonvallazione Trionfale 43, chiuderà definitivamente i battenti.
A darne l’annuncio è Fabiana, la figlia del proprietario, Angelo Dragone, che da oltre 50 anni ogni mattina ha alzato quella saracinesca, ha accolto i suoi clienti e creato un legame di fiducia e di parole, quelle scritte, che aprono mente e cuore. Ora però la sua salute non gli consente più di tirare in alto quella serranda. Sono molte le analogie nei modi di fare tra Angelo e Bernard Black, l’irlandese eccentrico e misantropo, protagonista della sitcom britannica “Black Books”, scritta, ideata e interpretata da Dylan Moran.
La sua è stata la libreria più "off" di Roma. Angelo è stato, innanzitutto, la negazione di ogni scaffalatura traslucida, della sistematicità commerciale, dei pagamenti bancomat; la ripulsa delle pile ordinate di tomi, dei database, dei volti sorridenti da best seller. Qui i libri per anni sono stati barattati vorticosamente; sistemati con lanci da discobolo; a volte irrisi e sbeffeggiati. Nessun sentimentalismo: Moccia, Erica Jong, Camilleri e Stendhal pari erano! Qui non avevano patria edizioni di pregio, prelibatezze cartacee, memorabilia; e neanche la triste mercanzia delle librerie di routine: pupazzi, calendari, giochi da tavolo, magliette. Da Angelo si andava per leggere. Volevi leggere? Cassola, Moravia, Conan Doyle, Christie, Camus, Simenon, Freud, Le Goff, Pasolini, il dorico, il barocco siciliano, una guida per Napoli, una rivista anni Cinquanta, un libro di ricette, Diabolik ... lì c’erano.
Uno dopo l’altro, qui i libri sono diventati trame di tantissime storie intrecciate tra loro, passate per diverse mani prima di arrivare in questo locale. E poi andare di nuovo via, verso altre mani e altre mani ancora. Una passione durata mezzo secolo e che ora deve interrompersi “per motivi di salute e perché ormai è ora di andare in pensione”. E perché, probabilmente, il lavoro del libraio non ha attirato nessuno che potesse continuare l’opera di Angelo.
Angelo e la figlia Fabiana chiedono un ultimo sforzo, nella speranza di svuotare il locale quanto più possibile. Quindi finché sarà possibile andiamo ad acquistare i libri da Angelo, ma facciamolo con delicatezza e rispetto.

