biblioteche, roma, libri, cd, dvd, prestito, consultazione, autori, editori, scuole, lettura, multicutura, multietnica, internet, wifi, biblioteche roma, biblioteche comune di roma

martedì

27

luglio

Diario di un biblionauta

mercoledì

14

luglio

martedì

27

luglio

Diario di un biblionauta

14 - 27 luglio 2021

Rubrica di curiosità

Care biblionaute e cari biblionauti, chi di voi ha visto il film “The time machine”, diretto da Simon Wells e tratto dal libro di Herbert George Wells? In una delle scene del film, il protagonista, viaggiando tra le pieghe del tempo, si ritrova nel 2030 in una futuristica Public Library di New York, quella con i due leoni, dove lo attende una inaspettata sorpresa: la biblioteca è priva di libri e tutto il sapere è contenuto dentro una grande sfera chiamata unità fotonica, mentre il bibliotecario è un ologramma 3D di nome Vox 114.

Non preoccupatevi, non è nostra intenzione confondere questo spazio con quello della rubrica dedicata alla fantascienza, ma il richiamo a questa scena ci offre l’opportunità di entrare direttamente nel vivo dell'argomento che vogliamo affrontare: la Biblioteca Digitale. Durante il lockdown, molte persone hanno scoperto per la prima volta che le biblioteche, oggi, offrono anche un canale digitale di accesso per consultare i documenti ed eventualmente prenderli in prestito gratuitamente, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Anche voi, certamente, sempre più frequentemente, avrete sentito parlare di “biblioteche digitali”, “biblioteche elettroniche” o “biblioteche virtuali”. Troppo spesso, quando si parla del futuro delle biblioteche, questi termini vengono erroneamente utilizzati in modo equivalente tra loro come fossero sinonimi. Il concetto di “biblioteca digitale” non va confuso con quelli, correlati ma distinti, di “biblioteca elettronica” e di “biblioteca virtuale”.

Con l'espressione “biblioteca elettronica” si indica una “biblioteca automatizzata”, che usa ogni sorta di strumentazione elettronica per migliorare il suo funzionamento. La qualifica “elettronica” fa riferimento all'attrezzatura usata per la lettura dei dati e non alla caratteristica dei dati usati.

Con l'espressione “biblioteca virtuale”, coniata da Tim Berners-Lee, creatore dell'omonimo sito web “The WWW Virtual Library”, si indica una “biblioteca immateriale”, che non esiste fisicamente, in quanto la collezione è contenuta nel cyberspazio. La rete ha consentito di abbattere le pareti fisiche valorizzando le potenzialità dell'accesso rispetto al possesso.

La “biblioteca digitale” comprende sia il concetto di “biblioteca elettronica” che quello di “biblioteca virtuale”, ma è anche qualcosa di più. In realtà l'espressione “biblioteca digitale” non ha ancora un significato univoco: la sua definizione, a dispetto della denominazione apparentemente semplice, è tutt'altro che pacifica; è dinamica, in continua evoluzione. Si tratta di una realtà complessa il cui confine è spesso labile e incerto.

L’espressione “biblioteca digitale” è stata utilizzata per la prima volta da Christine Borgman nel 1993, con il fine di indicare una combinazione tra un servizio, un insieme di risorse informative quali banche dati, immagini e documenti, un'architettura di rete e un insieme di strumentazione impiegata per localizzare un'informazione, recuperarla e utilizzarla.

Quindi, come ha suggerito Riccardo Ridi nella pubblicazione “La biblioteca digitale: definizioni, ingredienti e problematiche”, potremmo dire che la biblioteca digitale “è una biblioteca ‘immateriale’, in cui vengono conservati e resi disponibili esclusivamente documenti digitali (originali o convertiti da originali cartacei), gestiti e catalogati elettronicamente”. Una biblioteca “in cui ogni operazione può essere effettuata on line comodamente da casa, dallo studio, dall’aula didattica o dall’ufficio”. A pensarci bene il nostro presente è ben più avveniristico del futuro immaginato da H. G. Wells.

Fa parte di

Diario di un biblionauta