Che domande pone e si pone un traduttore? Quali sono le preoccupazioni di un autore soprattutto se conosce molto bene la lingua di destinazione? Fino a che punto è lecito rimaneggiare un testo di partenza già in corso di traduzione? Quand’è, infine, che autore e traduttore possono considerare conclusa la traduzione e di conseguenza lasciarla andare?

Insieme cercheremo le risposte a questi e ad altri interrogativi, gettando uno sguardo sulle interazioni che si generano tra una scrittrice e la sua traduttrice durante il processo di versione di un testo narrativo (e non solo).

La canadese Rachel Martinez (Montréal 1961) ha tradotto, principalmente dall’inglese al francese, un centinaio di opere di tutti i generi. Ha vinto, tra gli altri, il premio letterario del Governatore Generale del Canada per la sua traduzione di Wondrous Strange: The Life and Art of Glenn Gould di Kevin Bazzana e al medesimo è risultata finalista due volte. Dopo due albi illustrati per bambini si misura ora, per la prima volta, con un testo italiano rivolto al pubblico adulto.

Simona Mancini (Sulmona 1976) è dottore di Ricerca in Storia e Storiografia del mondo antico e traduttrice dall’inglese e dal francese. Ha collaborato e tuttora collabora con personalità della cultura letteraria nordamericana tra cui Marie-José Des Rivières, Ann Kaiser e Rachel Martinez. Ha esordito come poeta con la silloge Di madre nuda (peQuod 2022), opera  semifinalista al Premio Strega Poesia 2023 e vincitrice del Premio Alma Mater Violani Landi per Opera Prima 2023 dell’Università di Bologna, nonché generosamente recensita su prestigiose riviste. Alcuni suoi inediti sono stati pubblicati su Pioggia Obliqua.

Per chi non potrà assistere in presenza è previsto un collegamento da remoto: https://us02web.zoom.us/j/86228939928?pwd=SHFCdFc0R3pwQjRkbWt1WE5xbmNmZz09