12 libri, 12 storie, 12 copertine. Uno sguardo enigmatico o gli occhi chiusi in direzione del lettore, il particolare di un guardaroba, un paesaggio metafisico, mani che si sfiorano di nascosto o incorniciano un viso, la tenerezza di un abbraccio, foglie al vento. Illustrazioni originali, opere d’arte, fotografie d’autore o dettagli di immagini, scelte da autori e autrici o dalle case editrici e dai loro graphic designer e, di solito, di reciproco accordo: cosa raccontano e quali emozioni trasmettono al lettore le copertine dei dodici libri candidati alla LXXVII edizione del Premio Strega? Valentina Notarberardino, esperta di comunicazione editoriale e autrice di Fuori di testo, con la serie di brevi video Copertine stregate, realizzata in collaborazione con Fondazione Bellonci e Biblioteche di Roma, ci conduce in un viaggio dietro le quinte della genesi di ogni cover realizzata per ciascun volume, analizzando nel dettaglio la composizione della prima pagina “esterna” dei testi candidati. Un punto di vista inedito sui libri della dozzina.

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Nate inizialmente in forma di protezione rispetto alla carta – all’inizio della loro storia i libri erano “nudi” – negli anni le copertine sono diventate il luogo privilegiato di comunicazione che gli editori hanno per attrarre i lettori e farsi notare in libreria. Sono tante le metafore utilizzate per riferirsi a questa parte dei volumi: “la soglia del libro” (Gérard Genette) a proposito di un confine da attraversare, “la faccia del libro”, “la carta d’identità del libro” o, ancora, “il vestito dei libri” (Jhumpa Laihri). Questa moltiplicazione di interpretazioni, unitamente al grande lavoro che c’è dietro la realizzazione di un singolo progetto grafico, ha una sola spiegazione: il grande ruolo che ha la copertina nel presentare un’opera per la forza del messaggio visivo attraverso cui veicola i contenuti del libro. Anche da questo punto di vista quello dei candidati al Premio Strega è dunque un osservatorio privilegiato, un campione significativo di come la nostra editoria scelga di comunicare per immagini le storie.  

Valentina Notarberardino è esperta di comunicazione ed eventi in ambito editoriale, già responsabile per quattordici anni della comunicazione e dell’ufficio stampa di Contrasto, è autrice di Fuori di testo. Titoli, copertine, fascette e altre diavolerie (Ponte alle Grazie, 2020). È stata coordinatrice didattica del master in Editoria, giornalismo e management culturale della Sapienza dove tiene un insegnamento dedicato al paratesto e alla comunicazione. Come studiosa dei margini dei libri ha inventato e realizzato la rubrica I dintorni del testo per Leggere:tutti ed è membro della giuria del concorso «Buona la prima!». Ha curato il volume Libero de Libero. Le poesie (Bulzoni, 2011).