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Borgo di Caprarola e la Riserva Naturale del Lago di Vico, Monti Cimini

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Borgo di Caprarola e la Riserva Naturale del Lago di Vico, Monti Cimini

19 - 26 ottobre 2020

Proseguiamo con la rubrica Girovagando proponendovi il borgo di Caprarola e la Riserva Naturale del Lago di Vico, Monti Cimini.
Caprarola rappresenta una delle mete da non perdere nella nostra Regione. Infatti una gita fuori città non può prescindere dalla visita di questo gioiello tardo cinquecentesco.
Il borgo è situato nella provincia di Viterbo ed è forte il suo legame con una delle famiglie tra le più importanti del Rinascimento italiano: i Farnese.
Il caratteristico centro abitato è immerso in uno dei più straordinari spettacoli naturali del Lazio. Sorge sul territorio collinare, alle falde dei monti Cimini, poco più di 500 metri sul livello del mare. Si presenta circondato da rigogliosi boschi e nelle vicinanze possiamo ammirare il lago di Vico, formatosi all’interno di un antichissimo vulcano sprofondato su se stesso.
Queste condizioni ambientali hanno consentito al Comune di ottenere la bandiera arancione, che rappresenta il marchio di qualità turistico-ambientale attribuito dal Touring Club Italiano.
L’abitato si estende lungo una strada dritta in leggera pendenza, che divide in due il borgo. Superate le abitazioni medievali e i palazzetti rinascimentali, si arriva fino a Palazzo Farnese, uno dei capolavori più importanti dell’architettura del Cinquecento. Lungo la salita si incontrano varie botteghe di artigianato locale. Mirabili scorci si aprono sui Monti Cimini e sull’intatta natura circostante. Tutto concorre a fare di questo cammino una delle più belle passeggiate che si possano fare in un borgo italiano.
Qui la potente famiglia romana dei Farnese ha avuto per secoli il centro del proprio potere. Così intorno al 1530 Alessandro Farnese, il futuro Papa Paolo III, diede incarico ad Antonio da Sangallo di costruire una fortezza a Caprarola. In questa zona si sentiva sicuro, vicino a Roma, e in un territorio fertile e dall’aria buona. Con l’elezione a Papa la costruzione si fermò, ma venne ripresa un po’ di tempo dopo dal nipote Alessandro Farnese il Giovane. Questi passò l’incarico di continuare la costruzione del Sangallo, appena abbozzata a pentagono, a Jacopo Barozzi, meglio conosciuto come il Vignola. Ma al giovane Farnese non bastava costruire una residenza magnifica: voleva che avesse anche un ingresso trionfale.
Il secolare borgo di Caprarola fu ridisegnato intorno ad una lunga strada in salita (la via Dritta). Questo intervento portò all’abbattimento di case, chiese e castelli. La strada venne realizzata in parte come ponte, in parte costruita su terrapieni. Per placare il malcontento dei nobili, causato da questi abbattimenti, Alessandro Farnese autorizzò la costruzione di nuovi palazzi, che ancora oggi possiamo ammirare: palazzo Sebastiani, Mariani, Restituti, Moscheni, l’Ospedale di S. Giovanni e la chiesa di S. Marco. Da non perdere anche la chiesa della Madonna della Consolazione, il Palazzo delle Scuderie Farnese e la Chiesa di Santa Teresa, con alcuni quadri di Guido Reni.
Dopo questa salita un po’ faticosa, si ha la giusta ricompensa: Palazzo Farnese appare in tutta la sua magnificenza scenografica. Il Vignola fece tagliare la collina per dare al palazzo maggiore altezza, isolandola dal resto del borgo e conferendole una vista panoramica.
Dalla doppia scala si accede a un balcone su cui ci si può riposare, ammirando appunto un magnifico panorama su tutto il borgo di Caprarola e il territorio circostante. Da questi ambienti si accede al cortile di forma circolare, con due porticati sovrapposti e volte affrescate.
Le meraviglie degli interni si aprono subito: a partire dalla Scala Regia, una scalinata a chiocciola retta da trenta colonne doriche. I gradini sono molto ampi e tradiscono il lusso per la comodità di Alessandro Farnese nipote, che non voleva salirli a piedi. Li fece costruire grandi e bassi per poterli salire in sella al suo cavallo. Da questa scalinata si accede al Piano Nobile e ad alcune delle sale più belle del palazzo.
Ecco la Camera dell’Aurora e la Stanza dei Fasti Farnesiani, con affreschi che raccontano la vita della famiglia. Segue l’Anticamera del Concilio e la Sala dei Fasti di Ercole, decorata da Federico Zuccari, che racconta il mito della creazione del vicino Lago di Vico: secondo la leggenda fu Ercole a creare il lago con un colpo di clava!
Una delle stanze più belle del palazzo è la Stanza delle Geografiche o del Mappamondo, in cui è possibile vedere il mondo conosciuto ai tempi dei Farnese.
Una stanza singolare è quella Sala degli Angeli O Dell’Eco, chiamata così per i particolari effetti acustici.
Sul retro del Palazzo troviamo i giardini all’italiana, che rappresentano un vanto per l’intera Regione, insieme al Parco e al boschetto. Anche solo questi per la loro bellezza valgono la visita a Palazzo Farnese.
Tra fontane, giochi d’acqua e sentieri nel bosco ci si avvicina alla Casina del Piacere, scelta come residenza estiva del Presidente della Repubblica da Luigi Einaudi
Tutto quest’insieme fa di Caprarola un luogo perfetto per il turismo culturale, naturalistico e persino enogastronomico, grazie alla produzione di nocciole rinomate in tutta Italia.
 
Per chi volesse approfindire ecco i link alle risorse diponibili nel Bibliotu
 
inserita 19/10/2020

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