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BILLonline - Fahrenheit 451
Il Maggio dei Libri
Al n. 65 della Bibliografia Classici BILL Biblioteca della Legalità troviamo:
Ray Bradbury, Fahrenheit 451, Mondadori 2016
TRAMA
Il protagonista è Guy Montag, un pompiere che eredita il mestiere dal padre e dal nonno. Nel suo contesto però, un immaginario futuro posteriore al 1960 ma non ben precisato, i pompieri non intervengono per spegnere gli incendi, ma al contrario appiccano roghi presso le case di coloro che nascondono i libri, poiché la lettura è proibita. Inizialmente convinto del suo lavoro, pian piano il protagonista comincia a chiedersi il motivo per cui alcune persone siano pronte a rischiare la vita ed a perdere la propria casa pur di avere dei libri. In particolare l'incontro prima con una sua vicina di casa diciassettenne, Clarisse e poi con una donna anziana, che preferisce bruciare viva nella sua abitazione pur di non rinunciare alla cultura, lo sconvolge e lo induce a preservare dei testi ed a leggerli di nascosto. Beatty, il capitano dei pompieri, si insospettisce del comportamento di Montag e gli chiede spiegazioni. Il ragazzo esprime il suo disagio e la volontà di licenziarsi. Nel frattempo Mildred, sua moglie, denuncia la presenza di libri in casa ed abbandona il marito. La sera stessa Beatty raggiunge l'abitazione ed arresta Montag, costringendolo ad appiccare lui stesso il fuoco alla sua casa. Dopo una colluttazione provocata da Beatty, Montag lo uccide dandogli fuoco con il lanciafiamme. Costretto a fuggire, si ripara lungo un fiume, sulle cui rive incontra un gruppo di uomini che avevano addandonato i loro luoghi di origine per custodire il patrimonio letterario dell'umanità, tramandando i libri a memoria, per non infrangere la legge che imponeva il divieto di conservarne delle copie. La TV comunica la falsa notizia della morte di Montag, mentre sulla sua città viene sganciato un ordigno nucleare che la distrugge completamente. Il protagonista, insieme ai suoi compagni, decide allora di raggiungere quel luogo per prestare soccorso ai sopravvissuti ed avviare la ricostruzione.
PREFAZIONE
Un passaggio della prefazione all'edizione 2016 curata da Neil Gaiman: “Questo è un libro che ci mette in guardia. Ci ricorda che ciò che abbiamo è prezioso, e che a volte diamo per scontato proprio quello a cui teniamo. Quando l'ho riletto da adolescente, Fahrenheit 451 era diventato un testo sulla libertà, sulla capacità di pensare con la propria testa. Parlava di fare tesoro dei libri e delle voci di dissenso che si esprimevano al loro interno. Di come noi esseri umani cominciamo col mettere al rogo i libri e finiamo col mettere al rogo le persone.”
INCIPIT E BRANI SIGNIFICATIVI
I brani citati sono tratti dall'edizione del 1953, pubblicata su “culturadigitale.me”, trad. Giorgio Monicelli.
Il racconto inizia con l'incendio di una casa da parte di Montag, di cui viene sottolineato l'atteggiamento crudele e beffardo:
“Era una gioia appiccare il fuoco. Era una gioia speciale veder le cose divorate, vederle annerite, diverse. Con la punta di rame del tubo fra le mani, con quel grosso pitone che sputava il suo cherosene venefico sul mondo, il sangue gli martellava contro le tempie, e le sue mani diventavano le mani di non sai che direttore d'orchestra che suonasse tutte le sinfonie fiammeggianti, incendiarie, per far cadere tutti i cenci e le rovine carbonizzate della storia. Col suo elmetto simbolicamente numerato 451 sulla stolida testa, con gli occhi tutta una fiamma arancione al pensiero di quanto stava per accadere la prossima volta, l'uomo premette il bottone dell'accensione, e la casa sussultò in una fiammata divorante che si dette ad arroventare il cielo vespertino, poi ad ingiallirlo ed infine ad annerirlo. Egli camminava entro una folata di lucciole. Voleva soprattutto, come nell'antico scherzo, spingere un'altea su un bastone entro la fornace, mentre i libri sbatacchiando le ali di piccione morivano sulla veranda e nel giardinetto della casa, salivano in vortici sfavillanti e svolazzavano via portati da un vento fatto nero dall'incendio. Montag fece il sorriso crudele di tutti gli uomini bruciacchiati e respinti dalla fiamma.”
Il brano seguente riporta un dialogo tra Montag e la moglie Mildred, da cui si evince la distanza ormai incolmabile tra i due, dopo che il protagonista era stato profondamente toccato dalla vicenda dell'anziana donna bruciata in casa con i suoi libri:
“Montag ricadde supino nel letto. Spinse la mano sotto il cuscino. Trovò il libro che vi aveva nascosto. - Mildred, che cosa ne diresti, se...insomma, se, diciamo, io abbandonassi il mio lavoro per qualche tempo?- - Vuoi rinunciare a ogni cosa? Dopo tutti questi anni di lavoro, saresti disposto a rinunciare a ogni cosa, solo perché, una notte, una donna e i suoi libri...- - Avresti dovuto vederla, Millie!- - Che vuoi che me ne importi? Non la conosco nemmeno! E ha fatto male a tenersi dei libri in casa. La colpa è tutta sua. Doveva pensarci prima. Per me, io la odio. Sarà stata lei a farti abbandonare il lavoro, dopo di che ci ritroveremo, lo sai benissimo, in mezzo a una strada, senza casa, senza posto, più niente!- - Tu non c'eri stanotte, non l'hai veduta – riprese lui. - Ci dev'essere qualcosa di speciale nei libri, delle cose che non possiamo immaginare, per convincere una donna a restare in una casa che brucia. È evidente! - - Doveva essere una sempliciotta, quella donna.- - Ragionava bene, meglio, forse, di te e di me, eppure l'abbiamo arsa viva.- - È acqua passata, ormai.-
-Macché acqua! Fuoco, vorrai dire. Nonn hai mai visto una casa in preda alle fiamme? Continua a bruciare, quando tutto sembra finito, per giorni e giorni. Ebbene, quell'incendio continuerà per me fino all'ultimo giorno della mia vita. Dio! Ho cercato di estinguerlo, nella mia mente, per tutta la notte. Sono mezzo impazzito, a forza di tentare.- […] - Non si tratta soltanto della donna che è morta - riprese Montag. - Questa notte ho pensato a tutto il cherosene di cui mi sono servito da dieci anni a questa parte. E ho pensato ai libri. E per la prima volta mi sono accorto che dietro ogni libro c'è un uomo. Un uomo che ha dovuto pensarli. Un uomo a cui è occorso molto tempo per scriverli, per buttar giù tante parole sulla carta. Ed è pensiero che non avevo mai avuto, prima di questa notte.-ˮ
Il seguente brano è tratto dalla parte conclusiva. Montag e i suoi compagni si apprestano a ritornare nella città distrutta:
“- Ora risaliamo il fiume – disse Granger. - E ficcati bene in capo una cosa: tu non sei importante. Tu non sei nulla. Un giorno, il fardello che ognuno di noi deve portare può riuscire utile a qualcuno. Ma anche quando avevamo i libri a nostra disposizione, molto tempo fa, non abbiamo saputo trarre profitto da ciò ch'essi ci davano. Abbiamo continuato come se niente fosse ad insultare i morti. Abbiamo continuato a sputare sulle tombe di tutti i poveri morti prima di noi. Conosceremo una grande quantità di persone sole e dolenti, nei prossimi giorni, nei mesi e negli anni a venire. E quando ci domanderanno che cosa stiamo facendo, tu potrai rispondere loro: Noi ricordiamo. Ecco dove alla lunga avremo vinto noi.”
RECENSIONI
Recensione da Quarta di Copertina
TRASPOSIZIONI CINEMATOGRAFICHE
Fahrenheit 451, film, (1966), regia di F. Truffault, interpretato da Oskar Werner;
Fahrenheit 451, film, (2018), regia di R. Bahrani, interpretato da Michael B. Jordan.
APPROFONDIMENTI E CURIOSITÀ
Il libro nasce come espansione del romanzo breve The Fireman, pubblicato sulla rivista Galaxy Science Fiction del febbraio 1951. Fu pubblicato per la prima volta in tre puntate sulla rivista Playboy nel 1953. In Italia uscì in due puntate sulla rivista Urania nel 1953, con il titolo Gli anni del rogo. Il titolo del romanzo si riferisce a quella che Bradbury riteneva fosse la temperatura di accensione della carta a pressione di una atmosfera e che nel Sistema Internazionale corrisponde a circa 233° C. Nel testo in realtà non vi è alcun riferimento a questo particolare, la cifra compare soltanto sull'elmetto del protagonista Montag.
Il contesto in cui maturò la stesura del libro è quello immediatamente successivo alla Seconda Guerra Mondiale. Nel 1947 la Commissione per le Attività anti-americane tenne delle udienze per scovare presunte influenze delle dottrine comuniste nelle produzioni cinematografiche di Hollywood. Bradbury la considerò un'inaccettabile interferenza del governo in questioni artistiche e di libero pensiero. L'ascesa del senatore McCarthy nel 1950 e le sue pesanti accuse contro i comunisti rafforzarono in lui un forte sentimento anti-governativo. Inoltre si era ormai in piena guerra fredda e il timore per le armi atomiche era molto forte tra gli americani. Infine quegli anni videro il trionfo della televisione come nuovo strumento di comunicazione di massa. Bradbury vide in questa diffusione una minaccia per la crescita culturale e libera della società. Tutti questi elementi confluirono in Fahrenheit 451.
Il libro ha ottenuto nel 2004 il premio Retro Hugo come miglior romanzo del 1953.
Di seguito alcune immagini di copertina delle varie edizioni del libro:
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16/09/2020 Pao. Tin.