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BiblioMovie
Consigli di lettura e visione
Cari 𝐁𝐢𝐛𝐥𝐢𝐨𝐦𝐨𝐯𝐞𝐫𝐬, il film di cui vi parleremo oggi e che usciva proprio in questi giorni nelle sale è “Io non ho paura” diretto da Gabriele Salvatores. Tratto dal romanzo omonimo di Niccolò Ammaniti, il film ha vinto due David di Donatello ed è stato scelto per rappresentare l'Italia agli Oscar. Nello stesso anno di pubblicazione del film, il libro ha vinto il Premio Viareggio per la Narrativa.
Acqua Traverse, un paesino di campagna di poche case. Un giorno, dopo una gara di velocità su per una collina, Michele arriva in ritardo e deve fare una penitenza. Mentre è occupato ad esplorare una casa abbandonata cade e scopre in un fosso nel terreno il corpo di un bambino. Michele inizia a prendersi cura del piccolo prigioniero, andando di nascosto a trovarlo e portandogli del cibo. Poco per volta viene a sapere che ha la sua stessa età, si chiama Filippo ed è stato rapito da una banda nella quale sembra avere un ruolo importante anche suo padre. Capo dei malviventi è Sergio, un losco individuo che si installa per qualche giorno nella casa della famiglia di Michele. Un giorno Michele va a trovare Salvatore e scopre che lui ha dodici squadre di Subbuteo; per averne una anche lui, gli racconta tutto di Filippo, a condizione che l'amico non sparga la voce. Salvatore però tradisce Michele, che viene catturato e portato a casa da Felice. Ben presto però il ragazzo si accorge che Sergio e i suoi complici hanno intenzione di uccidere Filippo, quindi Michele raggiunge il nascondiglio e lo libera. L'ultima drammatica immagine del libro è lasciata intendere al lettore; dall'ultima facciata si deduce che Pino abbia per sbaglio sparato al figlio scambiandolo per Filippo, sarà vero…?
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a cura di Sara, volontaria del Servizio civile