martedì
28
maggio
Il Fondo Don Roberto Sardelli
Convegno
Libri, carte, appunti, testimonianze in mostra per conoscere Don Roberto Sardelli, il sacerdote, maestro e scrittore che aiutò i giovani e meno giovani vivendo insieme a loro nelle baracche lungo gli archi dell’Acquedotto Felice nel Municipio VII.
I fondi storici, i tesori delle Biblioteche di Roma, ricchezza da custodire e da condividere, sono presentati all’interno del programma del Festival Letterature 2019 promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale che quest’anno dedica proprio una sezione alla valorizzazione del patrimonio di scritti di Enzo Siciliano, de La Biblioteca di Bia Sarasini, della collezione del Corriere dei Piccoli e di Giorgio Caproni.
Prossimo appuntamento il 28 maggio alle ore 16 con Fiorella Farinelli, Alessandro Portelli, Massimiliano Fiorucci e Grazia Napoletano, per conoscere Don Sardelli, il suo forte impegno sociale per gli ultimi che si concretizzò anche con la realizzazione della Scuola 725: nella scuola, con i ragazzi, elaborò disegni, scritti, manoscritti, lettere e discussioni, i cui argomenti confluirono poi sul quindicinale Scuola 725 battuto a macchina , ciclostilato e distribuito sul territorio dai giovani. I suoi tanti scritti insieme al film documentario Non tacere e alla raccolta dei quindicinali, fanno parte del Fondo. Nella biblioteca sono custoditi anche un migliaio di libri, catalogati e disponibili per la consultazione al pubblico. Il resto del materiale documentario appartenente al Fondo è consultabile al link: https://movio.beniculturali.it/ticonzero/romacantieredellamemoria/it/1/home
Ma a cosa servono i fondi storici delle biblioteche di pubblica lettura e perché custodirli? “Il vero motore che ci spinge a conservare, tutelare, diffondere i fondi storici: è la gratitudine – racconta Paolo Fallai, presidente delle Biblioteche di Roma - il sentimento pieno di riconoscenza nei confronti di tutti quegli autori che, senza conoscerci, ci sono stati accanto per aiutarci a interpretare la complessità, ci hanno accompagnato negli amori, nei dolori e negli entusiasmi, ci hanno guidato nelle battaglie civili. In una parola, ci hanno fatto sentire meno soli”.