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Antonia

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Antonia

10 - 17 dicembre 2020

Per la rassegna on line Bibliomovie oggi vi presentiamo il film ANTONIA  di Ferdinando Cito Filomarino
Presentato in anteprima nel 2015 al Festival di Karlovy Vary (Repubblica Ceca), il film “Antonia” è arrivato nello stesso anno al Torino Film Festival, dove è stato inserito nella sezione Festa Mobile, ottenendo la candidatura ai Nastri d'Argento 2016 per il miglior regista esordiente.
Quest’opera cinematografica, che segna l'esordio alla regia di Ferdinando Cito Filomarino, racconta la storia di Antonia Pozzi, poetessa milanese morta suicida a soli 26 anni, le cui opere sono state pubblicate postume e giudicate tra le più importanti e preziose della letteratura italiana da intellettuali del calibro Eugenio Montale.
Il film segue circa dieci anni della breve, creativamente intensissima vita della poetessa, che nacque nel 1912 e mise fine ai suoi giorni nel 1938.
Adolescente timida, fervente studiosa dei classici della letteratura greca e latina, amante della natura e dell'arte, fotografa e appassionata di musica, la figura di Antonia Pozzi che emerge nel film è una giovane donna inquieta, desiderosa di esperienze e d'amore. Uno spirito libero incatenato dal rigore formale di una famiglia prestigiosa che non ammetteva guizzi di eccentricità, Antonia vide ostacolata la sua relazione con il suo professore al liceo, a causa della differenza di classe. Da quel momento si gettò sempre più nella scrittura, mezzo con cui elaborava la realtà e le sue emozioni, forma espressiva che aveva nel sangue, essendo nipote del poeta Tommaso Grossi. In preda alle angosce tipiche dell'adolescenza, Antonia riempì quaderni e diari interi, componendo versi, pubblicati soltanto dopo la sua morte, di una bellezza delicata e intima, pieni di sofferenza ma anche di entusiasmo per la bellezza, che la fanno immaginare come un delicato fiore cresciuto sull'orlo di un crepaccio, come quelli raccolti e conservati sotto vetro, dalle montagne vicino alla sua casa di Pasturo nei pressi di Lecco, che tanto amava scalare.
Fragile e incontenibile, la figura della giovane poetessa affascina il regista, che grazie ad Antonia può raccontare anche la città di Milano durante il periodo fascista, fotografata nei suoi interni signorili, nei parchi pieni di verde, talmente ordinati e puliti da essere quasi opprimenti, a differenza dei monti delle Grigne, luogo dell'anima della poetessa.
Disperata nonostante la vita agiata e protetta, la poetessa perse la battaglia contro il suo male di vivere il 3 dicembre del 1938, all'alba della Seconda Guerra Mondiale, uccidendosi con una dose massiccia di barbiturici sul prato di fronte all'abbazia di Chiaravalle.
Malinconia, solitudine, passione s’intrecciano e si alternano sul filo terso di questo singolare ritratto d’artista. Il film non ci propone il tentativo di una biografia classica, ma traccia con un linguaggio lirico il cammino umano ed artistico di una giovane donna.
Potete vedere il film A QUESTO LINK
 
inserita 14/12/2020

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BuonaVisione. Spazio cinema