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agosto

Antologia eco-letteraria

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Antologia eco-letteraria

24 maggio - 31 agosto 2022

Rubrica settimanale

La letteratura e la narrativa possono aiutarci a maturare una coscienza ecologica.

Negli Stati Uniti, già a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, lo avevano capito: è infatti proprio in quegli anni che nasce l’ecologia letteraria, una disciplina impegnata a cogliere il potenziale ambientalista dei testi letterari.

La classe IIID del Liceo Bertrand Russell propone una riflessione ambientale sul quartiere Appio-Latino a partire da alcuni romanzi scelti dagli studenti.

Italo Calvino, Mario Rigoni Stern, Amitav Ghosh, Safran Foer ed altri ancora: saranno loro  ad aprirci gli occhi sullo stato ecologico del nostro quartiere.

Dal 24 maggioGiornata europea dei parchi, ogni martedì sulle pagine Facebook e Instagram della biblioteca Nelson Mandela segui #ecoantologiabibliomandela

Il progetto è stato realizzato nell’ambito dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) 2021/2022 del Liceo Bertrand Russell in collaborazione con la biblioteca Nelson Mandela.

 

23 agosto

Alexander Langer, Il viaggiatore leggero. Scritti 1961-1995, Sellerio, 2015
 
“Oserei dire che in Italia la politica è stata il moltiplicatore decisivo della presa di coscienza ecologista durante gli anni ’80. Curiosamente l’opinione pubblica italiana non è diventata ambientalista sulla spinta del disastro di Seveso, ma piuttosto perché ad un certo punto la tematica verde ha avuto una sua rappresentanza politica. Solo da quando il fattore verde è diventato un elemento di concorrenza politica ed elettorale, l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica ha cominciato a cogliere l’urgenza di una svolta ambientale”.
 
Un viaggio all'insegna della valorizzazione della politica, della diffusione del messaggio di Dio per una pace che si riconosce nell'amore, uno sguardo rivolto al prossimo e al futuro. Alexander Langer, in questo libro, affronta diverse tematiche, tra cui risaltano la religione, la politica e l’ambiente. Egli guida il lettore in un viaggio introspettivo nei suoi pensieri, nella sua visione del mondo e nelle sue previsioni riguardo il futuro.
 
 
 

16 agosto

Richard Buckminster Fuller, Manuale operativo per Nave Spaziale Terra, Il Saggiatore, 2018
 
“L’energia prodotta in un minuto da un uragano tropicale equivale alla somma di quella di tutte le armi nucleari di USA e URSS messe insieme. Lo sfruttamento miope e debilitante dei combustibili fossili e dell’energia atomica equivale a far andare l’automobile sfruttando soltanto la batteria e, una volta esaurita, ricaricandola con una reazione a catena che consuma gli atomi dei quali l’automobile stessa è costituita”.
 
L’essere umano è comparso sulla Terra moltissimi anni fa ed ha sempre avuto una grande sete di conoscenza che lo ha portato alla scoperta del mondo, prima, e dell’universo, poi. Questa conduce oggi alla ricerca di fonti di energie rinnovabili, che rappresentano il nuovo carburante per la nave spaziale Terra.
 
 
  

9 agosto

Jon Krakauer, Nelle terre estreme, Rizzoli, 1999
 
"Il sole sorse e mentre scendevano lungo le creste alberate sopra il fiume Tanana, Alex contemplava la distesa di muskeg che nel vento si estendeva verso sud. Gallien si domandò se non fosse uno di quei tipi strambi che dagli altri quarantotto Stati vanno al Nord per sperimentare le sconsiderate fantasie di Jack London. L'Alaska ha sempre esercitato un certo fascino su sognatori e disadattati, su chi pensa di poter rattoppare i buchi della propria esistenza nell'incontaminata vastità dell'Ultima Frontiera. Soltanto che la foresta non perdona e di sogni e desideri non sa che farsene."
 
Chris McCandless è stato un instancabile viaggiatore. Centotredici: questo è il numero record di giorni che ha passato nelle terre estreme dell'Alaska. Complice della fine dell'impresa una semplice disattenzione: dei baccelli velenosi. Questo libro è più di un'avventura. L'Alaska non è l'ambientazione, bensì la vera protagonista. Il modo in cui il sole scivola lentamente lungo i pendii delle montagne, le sconfinate distese di muskeg sono solo un esempio della bellezza incontaminata dell'America Settentrionale.
Krakauer, l'autore, ha un messaggio chiaro. La natura sorprende per la sua immensità. È proprio grazie ad una piccola parte di questa straordinaria vastità che l'uomo ha la chiave per rinascere.
 
 
 

 2 agosto

Amitav Ghosh, L'isola dei fucili, Neri Pozza, 2019
 
"«Oh, Cinta, lo sai benissimo» dissi spazientito. «In tutto il mondo le temperature si stanno alzando a causa del surriscaldamento globale. E ciò significa che gli habitat di varie specie animali cambiano. Il ragno eremita si sta diffondendo in posti nuovi, ad esempio in questa parte dell'Italia».
«Sì, lo so. Ma perché il mondo si sta surriscaldando? È naturale anche questo?»
«Sì, in un certo senso sì. Sta succedendo perché nell'atmosfera c'è sempre più anidride carbonica, e anche altri gas serra».
«E questi gas da dove vengono? Non vengono dagli aerei dalle auto e dalle fabbriche in cui vengono costruiti...» si guardò intorno indicando col dito «...bollitori col fischio e macchine da caffè e tostapane elettrici? Ti sembra naturale anche questo, aver bisogno di cose di cui cent'anni fa nessuno sentiva il bisogno?»"
 
Deen, un antiquario bengalese naturalizzato statunitense, è impegnato a risolvere gli enigmi legati alla leggenda di Bonduki Sadagar: il mercante di fucili. Diversamente da quest'ultimo, il suo compito non è fuggire dalla dea dei serpenti Manasa Devi, bensì ricomporre i tasselli di un passato difficile. Sono raccontate le migrazioni attraverso ritratti umani verosimili: Tipu, Rafi, Palash e Kabir. Le loro storie si intrecciano con il desolante scenario del cambiamento climatico. I fenomeni migratori, le inondazioni dei fiumi, la scomparsa di villaggi, siti storici e culture. Il tutto con un impatto distruttivo sulla vita delle persone. Pur essendo a conoscenza di tali catastrofi, l'umanità è in preda ad un'alienazione collettiva. Laddove possibile vi è chi sabota la ricerca dei responsabili, ovvero le grandi industrie. La società è disarmata, rimane immobile e tace.
 
 

  

26 luglio

Gerson Lodi-Ribeiro (a cura di), Solarpunk. Storie di ecologia fantastica in un mondo sostenibile, Le Mezzelane, 2021
 
“La sedia a rotelle (un modello a levitazione magnetica) fu trovata nella stanza, fluttuante vicino al letto, ma vuota. C'era un sottile strato di polvere sul sedile, che fece pensare che non venisse usata da tempo. Gli occhiali cerchiati di platino della donna, inutilizzabili a causa della cataratta ma conservati per una sorta di vanità, riposavano su un pezzo di flanella color lavanda sul comodino. Sembrava che qualcuno si fosse coricato e poi si fosse alzato: il letto era sfatto e le coperte tirate indietro. Le lenzuola erano leggermente impolverate. «È andata a fare una passeggiata?» scherzò uno dei due investigatori. "Solo se era a piedi nudi», replicò l'altro, indicando le ciabatte sotto al letto. La perquisizione della casa non mostrò tracce della vecchia signora. Nel garage c'era solo una macchina; dentro la macchina - un fuoristrada alimentato a biodiesel - solo il corpo di Raul”.
 
Il solarpunk sarà la salvezza del nostro futuro? Questo movimento culturale e artistico si pone come obiettivo la realizzazione di un futuro tecnologico ed ecosostenibile. L'ecosostenibilità è un'aspirazione concreta? È ottimismo o utopia? Dieci storie provenienti dal Brasile, che portano il pensiero a questa domanda. La cultura d’oltreoceano mette in discussione il progressismo di stampo occidentale. Il potere e l'avidità contrastano la visione utopica di un futuro sostenibile. Il risvolto amaro delle storie è dunque dato dal realismo, elemento caratteristico della narrazione.
Buon ingresso nel mondo solarpunk.
 
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19 luglio

Jules Verne, Parigi nel XX secolo, Elliot, 2017
 
“Il carbone porta allora la sua fiamma incendiaria. Nei tubi ardenti dell'enorme caldaia! Il mostro surriscaldato non teme rivali! La macchina ruggisce sotto la sua tremante apparenza, e, sprigionando vapore, sviluppa una forza di ottanta cavalli. Ma dalla sua pesante leva il fuochista costringe i cassetti ad aprirsi, e nello spesso cilindro, rapido e gemente, corre il doppio pistone! La ruota slitta! La velocità si avvia! Il fischio parte!... Salve! Locomotiva del sistema Crampton!”
 
Parigi nel XX secolo è una lettura senza età: potente descrizione della capitale francese resa come una metropoli ipertecnologica nella quale prende vita il trionfo della scienza. L’arte non conta più nulla e anche l’amore è improbabile. La qualità precaria dei rapporti umani, lo svuotamento dei valori e il conseguente decadere della cultura sono temi centrali. Non è puro intrattenimento, ma sembra parlare a noi, anche se scritto ormai 150 anni fa. Jules Verne mostra una notevole fiducia nella tecnologia e nella scienza, ma al tempo stesso si rivelano le paure che erano presenti in un secolo che si mostrava perfetto. Esattamente come il nostro. Sorprendentemente, abbiamo anche le stesse paure...
 
 
 
 

12 luglio

Francesco Pecoraro, La vita in tempo di pace, Ponte alle Grazie, 2013
 
“La barriera muore? I fondali di Sharm vanno in malora? Va bene, che sia … Rifacciamolo finto, il pianeta … Ne abbiamo la capacità e ne abbiamo facoltà, visto che dallo spazio non giungerà nessuno a impedircelo, visto che Dio non c’è, e se c’è se ne sta molto sulle sue …”
 
Il romanzo è la narrazione della missione paradossale di Ivo Brandani, un ingegnere-filosofo che ha intenzione di ricostruire la barriera corallina, ormai in fase di distruzione. Proprio la barriera corallina, e il tentativo di ricostruirla con materiali sintetici, simboleggiano la tendenza dell’umanità alla distruzione dell’ambiente, e al tempo stesso, la speranza vana che la natura possa essere sostituita con dei surrogati artificiali.
 
 

 

5 luglio

Luis Sepúlveda, Il vecchio che leggeva romanzi d'amore, Guanda, 2015
 
“Passata la stagione delle piogge, gli Shuar li aiutarono a disboscare alcune pendici, avvertendoli però che sarebbe stato tutto vano. Nonostante le parole degli indigeni, piantarono le prime sementi, ma presto capirono che la terra era sfibrata. Le piogge continue la lavavano a tal punto che le piante non trovavano sufficiente alimento e morivano senza fiorire, di debolezza, o divorate dagli insetti”.
 
Il protagonista, Antonio José Bolivar, è un appassionato di romanzi d’amore. È proprio immergendosi nella lettura che riscopre la bellezza della vita, ricorda le sue esperienze e riconosce l'amore come fine. Ed è immergendosi nel romanzo di Sepulveda che è possibile cogliere il profondo rispetto per la natura da parte dei popoli nativi, e al tempo stesso la costante inclinazione alla distruzione dell’ambiente da parte degli uomini che non hanno alcuna cognizione degli equilibri della foresta e del modo in cui vivono le sue creature.
 
 
 

28 giugno 

Mario Rigoni Stern, Arboreto salvatico, Einaudi, 1996
 
“Ora non c’è più: avevano detto che minacciava di crollare sopra le case che stavano intorno. Su quel brolo hanno costruito un condominio e siamo rimasti in pochi a ricordarla”.
 
Venti capitoli. Venti alberi. Ciascuno racconta una storia. Mario Rigoni Stern in Arboreto salvatico ce li descrive dal punto di vista scientifico, botanico e storico. Gli alberi sono l’elemento che lega frammenti di memoria e vicende personali dell’autore, fornendo spunti di riflessione attuali: tra tutti il tiglio simboleggia e testimonia l’urbanizzazione messa in atto nell’ultimo secolo, la quale porta al disboscamento delle foreste per lasciare posto ai palazzi.
 
 

 

21 giugno

Mario Rigoni Stern, Uomini, boschi e api, Einaudi, 2015
 
“Natura, ecologia, parchi naturali, paiono parole riscoperte e di moda: ovunque se ne fa un gran parlare; e certe volte, appunto perché di moda, con poca cognizione e a sproposito”
 
Fuggiamo dalla crudeltà del mondo come la lepre fugge ogni giorno dai cacciatori. Questa tenta di sopravvivere mostrando un profondo attaccamento alla vita che gli uomini, invece, attraverso guerre e conflitti, sembrano svalutare. In Uomini, boschi e api, Mario Rigoni Stern, dotato di una profonda comprensione dell’ambiente boschivo, descrive una natura difficile da conoscere, intrecciando l’aspetto naturalistico con i dolorosi ricordi della Seconda Guerra Mondiale. L’autore consente al lettore di apprezzare i segreti di una realtà ambientale che rischiamo di perdere.
 
 
 

14 giugno

Italo Calvino, La nuvola di smog, in I racconti, Mondadori, 1993
 
“Lo smog! – gridai a Claudia. – Vedi quella? È una nuvola di smog! Ma lei, senza ascoltarmi, era presa da qualcosa che aveva visto volare, uno stormo di uccelli, e io restavo lì affacciato a guardare per la prima volta dal di fuori la nuvola che mi circondava in ogni ora, la nuvola che abitavo e che m’abitava, e sapevo che di tutto il mondo variegato che m’era intorno solo quella m’importava”.
 
Viviamo ancora nella nuvola di smog di Italo Calvino?
La polvere è ovunque! Con questo racconto – La nuvola di smog – il passo di Calvino acquista un tono moderno e attuale, evidenziando come il miracolo economico precluda inevitabilmente la sostenibilità ambientale. Ancora più attuale è la condizione dell’uomo moderno descritta nel racconto: un uomo indifferente e talmente abituato a vivere in quella “nuvola“ che è ormai incapace di volgere lo sguardo al di fuori di essa. La nuvola di smog è una condizione che riguarda tutti, ma è il modo con cui la si affronta che differenzia una persona dall’altra.
 

 

7 giugno

Italo Calvino, La speculazione edilizia, Mondadori, 2016
 
“Alzare gli occhi dal libro (leggeva sempre, in treno) e ritrovare pezzo per pezzo il paesaggio […]. Però ogni volta c'era qualcosa che gli interrompeva il piacere di quest'esercizio e lo faceva tornare alle righe del libro, un fastidio che non sapeva bene neanche lui. Erano le case: tutti questi nuovi fabbricati che tiravano su, casamenti cittadini di sei, otto piani, a biancheggiare massicci come barriere di rincalzo al franante digradare della costa […]. La febbre del cemento s'era impadronita della riviera”.
 
La natura invasa. L’urbanismo senza limiti. La febbre del cemento. Calvino racconta di un fallimento individuale all’interno di una decadenza collettiva – etica prima ancora che economica – ambientata intorno alla metà degli anni ‘50. Un’epoca di bassa marea morale durante la quale il nostro paese soccombe al consumismo e all’affarismo. Due fenomeni, questi, all’origine di profondi disagi ambientali: la bellezza della natura è oscurata dal cemento dei palazzi, la linea d’orizzonte interrotta da “un sovrapporsi geometrico di parallelepipedi e poliedri, spigoli e lati case, tetti, finestre, muri”.
Fin dove potrà arrivare la speculazione edilizia?
 

 

31 maggio

Jonathan Safran Foer, Possiamo salvare il mondo prima di cena, Guanda, 2019
 
“Il pianeta si vendicherà su di noi, oppure noi saremo la vendetta del pianeta”
 
Possiamo salvare il mondo prima di cena non è un semplice libro riguardante il cambiamento climatico. Questo saggio cerca di infondere speranza nei nostri cuori e imprimere un senso di responsabilità e appartenenza ad un mondo sempre più trascurato. SPERANZA. Speranza che l’umanità possa comprendere il danno che sta arrecando al pianeta e apprendere la fortuna di essere vivi. Perché non cambiare?
Cambiare per migliorarci.
Cambiare per vivere meglio.
 

 

24 maggio

Greta Thunberg, La nostra casa è in fiamme. La nostra battaglia contro il cambiamento climatico, Mondadori, 2019

"Non voglio la vostra speranza. Non voglio che siate ottimisti. Voglio che siate in preda al panico. Voglio che proviate la paura che io provo ogni giorno. Voglio che agiate come fareste in un’emergenza. Voglio che stiate come se la vostra casa fosse in fiamme. Perché lo è."
 
Il nostro mondo va in fiamme e noi stiamo lì a osservare! Siamo coinvolti in un dramma mondiale che avviene ogni giorno sotto i nostri occhi, per il quale dovremmo agire subito ma spesso siamo svogliati o impegnati in altro. Ciò avrà gravi conseguenze per la nostra casa e l'umanità intera. Un libro semplice che racconta la storia di una famiglia in difficoltà e della crisi climatica che sta affrontando l'umanità. La nostra casa è in fiamme ha generato molto entusiasmo sin dalla sua uscita. Si parla di cambiamento climatico, informatica, astrofisica, biologia, energie rinnovabili, psichiatria, meteorologia e climatologia. Argomenti toccanti, allarmanti e che fanno riflettere; impressionano i numerosi dati. Il movimento ambientalista aveva bisogno di un volto e di una voce e lo ha trovato in questa studentessa.