biblioteche, roma, libri, cd, dvd, prestito, consultazione, autori, editori, scuole, lettura, multicutura, multietnica, internet, wifi, biblioteche roma, biblioteche comune di roma

domenica

4

marzo

Alessandro Preziosi in Vincent Van Gogh. L’odore assordante del bianco scritto da Stefano Massini

mercoledì

14

febbraio

domenica

4

marzo

Alessandro Preziosi in Vincent Van Gogh. L’odore assordante del bianco scritto da Stefano Massini

14 febbraio - 4 marzo 2018

Teatro Eliseo

La scena si apre su una stanza dalle pareti bianche. Il pavimento è in pendenza. Un uomo vestito di bianco si rotola sul pavimento. A illuminarlo, un fascio di luce bianca.
Siamo all’interno del manicomio di Saint Paul dove Van Gogh fu rinchiuso nel 1889, l’anno prima della sua morte. È il trionfo del nulla, della monotonia. Un posto privo di stimoli, ma soprattutto privo di possibilità di migliorare. Van Gogh è solo. Senza più affetti, senza più i suoi quadri, senza più possibilità di distinguere che cosa è reale e che cosa non lo è. Un uomo che per tutta la vita ha vissuto lasciandosi penetrare dalla natura e dalle persone per fissarle sulla tela. Prigioniero dell’immaginazione, di una realtà vista con gli occhi dell’artista e trasfigurata in linee e colori che, pur allontanandosi dal realismo, ne colgono le sfumature più veritiere. Fondamentale nella vita dell’artista, così come sulla scena è il fratello Theo.
Van Gogh vuole uscire, si aggrappa a Theo  il fratello, ma ha tutti contro: il Dottor Vernon-Lazàre  e gli infermieri che lo considerano solo pazzo. L’isolamento lo uccide. Il Direttore del manicomio gli dà una speranza, poter dipingere e forse, poter uscire.
“L’odore assordante del bianco”. In un’unica frase si fa riferimento a tre sensi diversi: l’olfatto, l’udito e la vista. I sensi sono il nostro punto di contatto con la realtà. Sono ciò che ci permette di conoscerla. Se smettono di essere affidabili, se si confondono tra di loro, non si può essere più certi di nulla. In Van Gogh, che da artista dovrebbe riprodurre il mondo sensoriale solo attraverso l’immagine, i sensi si mescolano. Non c’è più un mondo oggettivo, ma una serie di mondi possibili. E Massini porta lo spettatore dentro questi mondi e Preziosi è veramente bravo nel restituire l’angoscia e l’inquietudini di un uomo che ha “spezzato il filo”, che sa di essere affetto da allucinazioni e che dovrà sempre chiedersi se le cose siano reali. 
 
 
Riduzioni Bibliocard