Il 10 marzo 1973 viene pubblicato negli USA l’ottavo album dei Pink Floyd: 𝐓𝐡𝐞 𝐃𝐚𝐫𝐤 𝐒𝐢𝐝𝐞 𝐎𝐟 𝐓𝐡𝐞 𝐌𝐨𝐨𝐧. I testi dell’album sono affidati a Roger Waters il quale così esplora il lato nascosto degli uomini, caratterizzato da paure, incertezze e reazioni imprevedibili che sfuggono al nostro controllo. In questo concept album trovano spazio numerose tematiche: in 𝑇𝑖𝑚𝑒 c’è la critica verso chi spreca il tempo, unico bene prezioso che abbiamo, per crogiolarsi nella mondanità; nella canzone metafora 𝑇ℎ𝑒 𝐺𝑟𝑒𝑎𝑡 𝐺𝑖𝑔 𝐼𝑛 𝑇ℎ𝑒 𝑆𝑘𝑦 sono presenti i temi della solitudine e della morte; con 𝑀𝑜𝑛𝑒𝑦 si mettono in discussione il consumismo e il rapporto malsano tra uomo e denaro; ed infine in 𝐵𝑟𝑎𝑖𝑛 𝐷𝑎𝑚𝑎𝑔𝑒 - canzone in parte ispirata al crollo psichico sofferto da Syd Barrett, fondatore e principale compositore del gruppo fino al 1968 - vengono affrontati i temi del disturbo mentale e dell’omologazione delle vite che porta gli uomini a sentirsi inadatti.

Con 50 milioni di copie vendute, The Dark Side Of The Moon è l’album di maggiore successo dei Pink Floyd e uno dei più venduti della storia, nonché uno dei migliori album di sempre capace di influenzare il panorama musicale nella storia. La citazione di oggi è tratta dal libro “𝑃𝑖𝑛𝑘 𝐹𝑙𝑜𝑦𝑑: 𝐷𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑟𝑖𝑜 𝑅𝑜𝑐𝑘” di Luca Ferrari. Una vera e propria enciclopedia che dalla A alla Z ripercorre tutta la carriera della band, con approfondimenti sugli album e le canzoni, interviste, commenti e ricordi di un gruppo che ha rivoluzionato la scena musicale dell’epoca.

«Non credo si tratti di un enigma» dirà Waters commentando il testo di Eclipse, «l'album usa il sole e la luna come simboli; la luce e l'oscurità, il buono e il cattivo; la forza della vita opposta a quella della morte»

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a cura di Margot, volontaria del Servizio civile