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𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐋𝐚𝐧𝐠𝐝𝐨𝐧
5 - 12 dicembre 2020
Harry Langdon (1884–1944) è stato un attore teatrale e cinematografico statunitense, stella di prima grandezza nel firmamento hollywoodiano all’epoca del cinema muto.
Noto con diversi soprannomi (The baby, The little elf, The sad clown) che ne stigmatizzavano tanto i tratti somatici quanto i ruoli interpretati, sia in teatro che al cinema.
All'apice della sua carriera, intorno alla metà degli anni Venti, nei panni caratteristici dell'eterno fanciullo, pur nelle sembianze di uomo maturo, dalla timidezza e ingenuità disarmanti, tenero e romantico, candido e innocente, indifeso contro la malizia del mondo circostante, dalla faccia rotonda e semplice, che pareva disegnata per un fumetto, seppe rivaleggiare alla pari con le altre stelle del cinema muto, accattivandosi i favori del pubblico.
Debuttò giovanissimo nel varietà, diventando famoso come comico nel “vaudeville” (commedie leggere in cui alla prosa si alternavano strofe cantate). Nel 1903 inventò una scenetta comica dal titolo Johnny's New Car, dove interpretava un omino impacciato costretto a combattere contro una moglie bisbetica e, nello stesso tempo, cercava di padroneggiare una macchina che alla fine esplodeva. Lo sketch, con diverse variazioni, occuperà Langdon per ben vent'anni.
Nel 1923 l'attore venne notato e scritturato dal produttore di comiche Mack Sennett, scopritore di tanti talenti, che aveva saputo riconoscere le sue doti comiche ed elaborare i tratti del suo personaggio, a partire da
𝙋𝙞𝙘𝙠𝙞𝙣𝙜 𝙥𝙚𝙖𝙘𝙝𝙚𝙨 (1924), a
𝘽𝙤𝙤𝙗𝙨 𝙞𝙣 𝙩𝙝𝙚 𝙬𝙤𝙤𝙙 (1925), che in venti minuti presenta un divertentissimo Langdon interprete di un aspirante boscaiolo, sino a Saturday afternoon (1926).
Se in queste opere il personaggio di Langdon si delinea con tratti già precisi, la sua maturazione cinematografica è legata a un altro grande nome, quello dell'allora giovanissimo 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗸 𝗖𝗮𝗽𝗿𝗮. Dopo aver fondato nel 1925 la Harry Langdon Corporation, Langdon proseguì la collaborazione con il futuro regista che scrisse per lui
𝙏𝙧𝙖𝙢𝙥 𝙩𝙧𝙖𝙢𝙥 𝙩𝙧𝙖𝙢𝙥 (1926; Di corsa, dietro un cuore), una storia tragicomica fitta di divertenti gag tra cui una memorabile in cui Langdon riesce a far indietreggiare con una sassaiola un tornado che lo insegue.
Successivamente Capra diresse Langdon in The strong man (1926; La grande sparata, noto anche come L'atleta innamorato e L'uomo più forte del mondo), basato su esilaranti invenzioni comiche giocate sul contrasto tra le più incredibili disavventure e la grazia e la gentilezza del personaggio interpretato dall'attore; quindi in Long pants (1927; Le sue ultime mutandine), una commedia con toni drammatici non priva di momenti da film noir, incentrata sul conflitto tra innocenza ed esperienza, che si conclude con il trionfo della lealtà, dell'altruismo e delle più nobili virtù umane.
Inorgoglito dal riscontro di pubblico e dagli apprezzamenti della critica, Langdon ruppe con Capra per mettersi egli stesso nella macchina da presa, segnando così la fine del suo successo.
Nel 1928 diresse e interpretò ben tre lungometraggi: Three's Crowd (Una folla di tre persone), The Chaser (Il cacciatore) e Heart Trouble (Problemi di cuore), che agli occhi della critica apparvero come una leggera involuzione del suo peculiare stile comico, un passo indietro da addebitare a un eccesso di intellettualismo un po' confuso.
L'avvento del sonoro decretò la fine della sua carriera da attore. La sua comicità infantile e clownesca infatti, mal si adattava al nuovo mezzo di ripresa.
Nel 1997 la sua città natale di Council Bluffs ha celebrato il “Harry Langdon Day” e nel 1999 ha intitolato Harry Langdon Boulevard in suo onore.
Per il suo contributo all'industria cinematografica, Harry Langdon ha una stella sulla Walk of Fame di Hollywood Boulevard.