Nel 1977 i genitori di Victoria Donda furono sequestrati e rinchiusi nella Scuola di Meccanica della Marina. Il padre fu subito ucciso, e la madre, incinta di cinque mesi, poté partorire prima di essere "giustiziata" attraverso uno dei famigerati "voli della morte" sotto gli occhi di suo zio, membro della polizia segreta.
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Adottata da una famiglia di militari, la bambina crebbe con il nome di Analía, ignara della sua storia. Fino a quando, ventisette anni dopo, grazie a una testimonianza anonima, venne contattata dalle Nonne di Plaza de Mayo e scoprì di non chiamarsi affatto Analía e di non essere quella che credeva bensì la "nipote numero 78".