Il volume presenta i testi delle relazioni scritte per il Convegno sull’”Arte e Artigianato nella Roma di Belli” il cui titolo è riconducibile al verso belliano “Questo pe ll’arte è un gran zecolo raro!”, tratto dal sonetto “L’arte moderna”.
[...]
Lo scopo della manifestazione è stato l’approfondimento delle conoscenze riguardanti alcune attività riferibili alle “arti minori”, poco considerate dalla letteratura romanistica che si era occupata del periodo storico che coincideva con gli anni della vita del Belli. Dalle varie relazioni sono emerse interessanti informazioni sugli artigiani e sulle loro fiorenti attività nella Roma belliana che riguardavano gli incisori del cammeo e gli incisori in pietre dure e tenui, i mosaicisti, i marmorari, gli arazzieri e gli stampatori di libretti per musica. L’opera è completata dalla relazione riguardante l’importane sostegno che le Confraternite religiose offrirono agli artigiani quando le Università delle Arti e Mestieri furono quasi tutte soppresse o modificate tra 1800 e il 1801, causando molte sofferenze nel mondo produttivo artigianale. In tempi successivi nacque la “Confraternita delle Arti e mestieri” in cui confluirono coloro che esercitavano una professione, un commercio, un mestiere.