Come spiegare l'adesione di tante donne al futurismo, così misogino, aggressivo, talvolta volgare nei confronti della femminilità? Nel v. l'A. dapprima definisce lo sfondo teorico del futurismo, cioè l'elaborazione concettuale sul "femminile" espressosi in quegli anni e in quel movimento.
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Da un lato, l'adesione al futurismo fu per molte artiste una sfida e un atto convinto di distruzione e smantellamento di consolidati stereotipi femminili, dall'altro (è l'ipotesi dell'A.) tali gesti eversivi e antipassatisti non furono elaborati da donne, ma ricevuti passivamente. Ciò determinerà equivocità e spesso posizioni conciliative e appiattite all'ideologia maschilista. Nella seconda parte l'A. affronta una figura particolare di donna e di artista, Barbara, nata come futurista e in seguito approdata a esiti ben diversi, quali pacifismo e femminismo, in empatica vicinanza con i testi di Luce Irigaray. Esistenza poliedrica quella di Barbara, in cui si intrecciano arte e vita e l'identità di donna è conquistata solo dopo aver percorso un labirinto, il labirinto di Barbara.