Non sappiamo davvero chi fosse Van Gogh, benché questo pittore-genio sia tra i più celebri, più visti, più immaginati, e ancora oggi oggetto di culto collettivo indiscutibile e più costoso sul mercato. Nel v. l'A.
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ci addentra fra i segreti della sua esistenza e del suo pensiero: la ribellione contro la piccola borghesia filistea del 19° secolo, le infatuazioni mistiche, l'abbandono della fede e la riscoperta d'una visione totalizzante della natura, il rapporto con le donne ('amiche' e 'sorelle' prostitute), il legame morboso con il fratello Theo complice involontario d'una sorta di inquietante transfert, la malattia mentale che proruppe parallela all'acquisizione dell'estrema consapevolezza creativa. Quì le tappe ripercorse e narrate al presente e senza tirare il fiato, quasi a volere farci impattare con l'aura misteriosa che circondò il pittore. È una storia amara, di felicità intellettuale e sensuale raggiunta attraverso la solitudine più completa, solitudine che consentì a Vincent Van Gogh, nel dipingere alcuni dei capolavori assoluti dell'arte contemporanea, di 'andare al cuore della gente, al cuore delle cose'.