Uno dei tratti distintivi dell'essere in arte di Vittorio Gregotti è il costante e continuo trapassare tra l'opera - progettata o costruita - e la riflessione teorica. La prolusione tenuta nei 2008 alla Facoltà di Architettura di Firenze è divenuta, così, questa 'lezione' incardinata sulle questioni della rappresentazione, della globalizzazione e della interdisciplinarità.
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Tre temi, tra i molti possibili, attraverso cui traguardare la confusa condizione contemporanea senza compiacimenti o indulgenze. Una prassi critica mirata a quel centro difficile, a quell'ergon poiet/con sfuggente che, tuttavia, è forse il solo capace a istituire l'architettura come concreto «frammento di verità storicamente definito».