Raccolta di episodi autobiografici di Giorgio Perlasca relativi al periodo in cui, nella Budapest del 1944 occupata dai tedeschi, si finge addetto dell'ambasciata spagnola, ponendo sotto la sua protezione 5000 ebrei.
[...]
È arricchita da un promemoria sull'opera svolta in Ungheria a favore dei perseguitati, che Perlasca scrive su richiesta dello scrittore ungherese Jenò Lèvai e da un'appendice contenente l'inedita relazione al ministro degli Affari Esteri di Spagna nella quale espone i fatti accaduti e le sue motivazioni. (A5)